Un magma ideologico favorevole ad una visione razziale della comunità internazionale. Ed uno sguardo tagliente ad un momento storico, nella geografia specifica, meno esplorato dalla letteratura americana tradotta in Italia. Primavera 1939. Laura Chappell incontra per la prima volta a Memphis Henry McAllan. Lei, piccola e scura, con marcati lineamenti francesi, ha trentun anni ed è ancora vergine: una «zitella sulla via della pietrificazione», come ironicamente si definisce. Insegna inglese in una scuola privata per ragazzi, canta nel coro della Calvary Episcopal Church e fa da baby-sitter  ai suoi nipoti. Lui, quarantunenne che dimostra tutti i suoi anni soprattutto per via dei capelli candidi, ha mani forti, una solida aria di sicurezza e la deliziosa parlata del Delta del Mississippi. Quando Henry McAllan le propone di sposarlo, Laura accetta, certa che il primogenito di un clan rurale come Henry non possa che essere un buon marito e un padre premuroso dei suoi figli. Il giorno in cui Henry decide di ubbidire al «richiamo della terra» dei McCallan e di trasferirsi col vecchio padre in una fattoria sul Delta del Mississippi, Laura lo segue fedele, portandosi dietro le due bambine nate un paio d’anni dopo il matrimonio.  Sul Delta del fiume, però, la vita si rivela completamente diversa dall’idillio che Laura aveva immaginato. È costretta ad alzarsi all’alba, uscire e andare al gabinetto, rabbrividendo d’inverno e sudando d’estate. Poi deve togliere il fango dal pavimento, strofinare le casseruole e le facce delle bambine e dare da mangiare a tutti, anche al vecchio genitore di Henry nel capanno: un uomo odioso con una voce rappresa per il troppo fumo e gli occhi chiari, scaltri e severi sempre fissi su di lei e sulle bambine. Infine, ramazzare di nuovo e pulire la stalla fino a che non calano le ombre della sera. Ed anche l’amicizia con Florence, la moglie di Hap Jackson, una nera dalla pelle scura come fuliggine e muscoli fibrosi come quelli di un uomo, costa cara lì sul Delta del Mississippi. Perchè il vecchio McCallan non lascia trascorrere giorno senza insultare i «negri» e il dottor Turpin, l’unico medico a disposizione per molte miglia, non fa nulla per nascondere il fatto che lui odia i «negri» semplicemente perché esistono.  Ma, un giorno fa la sua apparizione Jamie, il fratello di Henry tornato dalla guerra in Europa. Bello e magro, con i capelli del colore di un penny appena coniato, a Jamie piace conquistare il prossimo. Quando parla con Laura, inclina la testa leggermente da un lato quasi voglia afferrare meglio le sue parole. E ogni mattina lascia fiori di campo in una bottiglia del latte sul tavolo della cucina, e sorride sempre felice alle bambine. Per Laura Chappell è una pericolosa e irresistibile tentazione.Vincitore del Bellwether Prize, “Fiori nel fango” racconta, con scrittura altamente poetica, le speranze disattese e i sentimenti coperti da paure e sensi di colpa. Mentre campeggiano, incontrastate, l’ira e la superbia nate dal razzismo di quegli anni indimenticabili.Fiori nel fango
Hillary Jordan
Neri Pozza