Da ragazzina, Sophia Amoruso girava in autostop, rubacchiava nei grandi magazzini e rovistava nei cassonetti della spazzatura. A ventidue anni, per campare, sembrava ormai rassegnata a un mediocre lavoro impiegatizio con tutta la frustrazione e la mancanza di stimoli che questo comportava. Fu a quel punto che un giorno decise di vendere vestiti vintage su eBay. Otto anni dopo, Sophia crea la Nasty Gal, un’impresa on-line da 100 milioni di dollari, con 350 dipendenti, un autentico impero della moda.
Una storia vera come quella di Steve Jobs e di Mark Zuckerberg alla quale Sophia ha dato una defi nitiva, forte e frizzante impronta femminile. Sophia non è mai stata un tipico imprenditore né un tipico alcunché: viene dalla strada. Ha scritto #GirlBoss per raccontare la propria ricetta per il successo: una storia molto personale che può valere per tutti.
Non sarà la scuola che hai frequentato
a determinare il tuo successo ma il fuoco
che ti brucia dentro.
Non cercare di diventare adulta.
Non essere noiosa.
Non ascoltare i consigli degli uomini.
Sophia Amoruso
#GirlBoss
Sonzogno