Venerdì 18 febbraio (ore 10.30) il Teatro Tor Bella Monaca di Roma diventa palcoscenico per un grande classico sull’infanzia e sulla necessità di dare il giusto valore alle cose:  Hansel e Gretel, la fiaba di forte attualità rivisitata dalla Compagnia Crest, in replica sabato 19 e domenica 20 (ore 17). Come in tutte le fiabe, è il racconto di quello che è e quello che appare, del buono e del cattivo con la vittoria finale del bene sia pure conquistato attraverso passaggi oscuri.Lo sfondo della fiaba è la regione tedesca dello Spessart dove esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi ed aspri sentieri: per i contadini della zona è “il bosco della strega”. In questo scenario si sviluppa l’avventura di Hansel e Gretel. Un  racconto ombroso come il bosco, reso ancora più inquietante dalla presenza di una donna che appare ai due fratellini bellissima, accogliente e materna, ma che in realtà è una strega che inganna i bambini.  Nello spettacolo la sua presenza getta una luce mutevole su ogni passaggio della storia: il giornaliero inganno dell’immagine nasconde verità opposte o semplicemente più complicate. La casa, il bosco, il sentiero illuminato dai magici sassolini, le piume lucenti del cigno, tutto gira e si trasforma, per poi ritornare con una luce nuova, come il sole ogni mattina. In tempi di recessione economica, raccontare ai bimbi della societê dei consumi una favola che prende avvio proprio dalla difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i propri figli può non essere un esercizio di stile. Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Uno spettacolo sospeso tra realtà e favola, perché i  bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva, quella dai genitori e quella dall’abbondanza.