Se L’eclissi era un precedente denso, cupo e monocromatico, con Eden i Subsonica realizzano un’opera di segno opposto: undici canzoni completamente differenti tra loro, sostenute da una maturità stilistica che pur orientandosi tra svariati riferimenti e suggestioni, non smarrisce l’inconfondibile matrice della band. Eden è un album vitale e colorato, che in una forma quasi “concept”, si presenta come un percorso di stati d’animo.  Oltre a canzoni a denti stretti come Prodotto interno lurido e a episodi densi come la conclusiva L’angelo o la torbida Serpente, i Subsonica del 2011 si concedono il gioco (La funzione), l’ironia (Sul sole) e l’autoironia (Benzina Ogoshi), arrivando addirittura coinvolgere il proprio pubblico web nella scrittura di un testo. La title track Eden, che ha il compito di aprire questo sesto album in studio, mette subito in chiaro alcuni aspetti: dopo avere indugiato a lungo con i chiaroscuri, con le malinconie urbane, smarrimenti e tormentati stati d’animo, qui si prova a diventare adulti. In primis con matura consapevolezza musicale. Eden – brano che pur sfuggendo a qualsiasi classificazione suona “contemporaneo” in senso internazionale – è un delicato equilibrio tra suggestioni elettroniche, ventate neo progressive e tensioni elettriche, che costruiscono una sospensione in crescendo fino all’ultima nota. Poi con le parole: fare entrare la luce senza cedere il passo a forme e luoghi comuni è una sfida delicata.L’Eden si costruisce partendo dalla solidità delle proprie promesse. E nell’Eden ci si confronta con il serpente della tentazione, con il “diluvio” dell’adolescenza, delle prime esperienza sessuali, della formazione di una coscienza.  Nell’Eden si vivono anche “risvegli” dolci e delicati, “tra gli insetti e il vento” di una primavera che libera e sblocca dalle incertezze. Ci sono poi paradisi tascabili, nelle scelte di chi preferisce fuggire in una perenne “vacanza sul sole”, per sottrarsi alla marea del tempo. Ma ci sono anche avventure che possono finire male nelle “nottate” “tra gli dei” del basso impero. Insomma Eden è anche l’Italia di oggi, con i suoi caratteri, le sue debolezze, le sue ricchezze. Un paradiso possibile che si può rendere tale, a patto di sapere distinguere meglio tra angeli e demoni e di fare attenzione a ciò che realmente desideriamo. In Eden la produzione viene firmata da tutti i Subsonica e la partecipazione di Samuel ai testi, al fianco di Max, diventa più attiva che in passato. Resta sempre la figura amica di Luca Ragagnin, amico, scrittore e poeta, e dispensatore di buoni consigli.