Tutto è cominciato in una giornata soleggiata, mentre soffermavo la mia attenzione a una vetrina di un negozio di giocattoli. Un allestimento di giochi per bambine: passeggini con abbinato una varietà di bambolotti, servizi da tè, caffettiera, cucina con le pentole, cassa da supermercato con carrello, ferro e asse da stiro, stendi biancheria, aspirapolvere e… il bastone per lavare i pavimenti!
Sono rimasta con gli occhi sgranati davanti a quell’apoteosi di casalinghi in miniatura color rosa, rosso e violetto. Successivamente, quando parlai dell’accaduto ad alcuni amici, definirono normali, logici e ovvi tali iochi.Da lì è partito tutto: un meccanismo inarrestabile nella mia mente. Iniziai a vedere tutto in modo diverso.Questo l’incipit dell’esordio letterario di Divina Senatore. Io odio il rosa (Vertigo). Un romanzo che racconta con uno stile scorrevole e colloquiale di quattro donne. Vivono insieme in una grande città, ognuna con i propri percorsi e le proprie scelte, affrontano la vita quotidiana femminile e sono alle prese con le problematiche tipiche del loro sesso: la futilità della bellezza,l’apparire e la moda, fino ad argomenti più concreti come le tradizioni sul matrimonio, il cognome e il fiocco rosa di una nascita. Una storia moderna che evidenzia le difficoltà di essere donna in una società conformista e ipocrita. Un romanzo ironico e appassionato per rompere vecchi schemi e abitudini ormai superate.
Divina Senatore
Io odio il rosa
Vertigo