Cinquanta milioni di dollari: questo il valore degli editi di Michael Jackson secondo alcune stime. Cui si aggiungono i 600 milioni della metà del catalogo Beatles, detenuta dal cantante. Non è finita: Jacko, sconsiderato nelle spese ma padre previdente, avrebbe lasciato duecento brani inediti del valore di oltre 100 milioni come assicurazione preventiva dalla bancarotta per i tre figli, Michael Joseph, Paris Michael Katherine e Prince Michael. Ma le cifre sono in attesa di verifica: il testamento della popstar latita e molti dubitano della sua reale esistenza. Fatto sta che i tre rampolli, avuti da due madri diverse (i primi due dall’ex infermiera Debbie Rowe e l’ultimo da una “madre in affitto” di cui non si conosce l’identità), sono il nuovo oggetto del desiderio nel clima delirante del dopo-Jackson. La Rowe, che nel 1998 barattò la custodia dei figli con una rendita principesca, oggi avrebbe il maggior numero di chance nella corsa all’affidamento. Sul fronte avverso, la nonna paterna Katherine, preferita dai bambini, che da anni tenta di preservarli dal fuoco mediatico scatenato attorno al popolare e instabile genitore. L’amore di Michael per i figli, a dispetto delle sue intemperanze e delle reiterate accuse di pedofilia, è cosa nota: il cantante, gelosissimo della sua privacy familiare, ha costretto per anni i suoi eredi a mostrarsi in pubblico con il volto coperto, per proteggerli dai paparazzi e da possibili rapitori. Questo nonostante i fondati dubbi sulla sua paternità: i tre ragazzini sono inequivocabilmente bianchi, hanno capelli chiari e lineamenti delicati. Il sangue nero dei Jackson è assente dal loro DNA proprio come il “padre”avrebbe voluto per sé: sono la realizzazione vivente dell’utopia razzista inseguita da Jacko per tutta la vita. Mentre monta lo scontro legale per la conquista della preziosa prole, altri aspiranti eredi bussano alla porta della famiglia Jackson: tra questi Raymone Bain, ex manager della popstar, che rivendica il 10% dei diritti derivati dai contratti stretti tra il 2003 e il 2006: una cifra stimata attorno ai 33 milioni di sterline.