Siamo seri. Questo libro lo potete pestare con i piedi, piangerci sopra, polemizzarci, abbandonarlo nella libreria ma non si può ignorare. Pochi libri sono così corrosivi e documentati, capaci di cogliere con fredda risoluzione le macchiette di una “Italietta” alle prese con la sua parte più notevole come la classe dirigente, diventata una casta di intoccabili, pronti a sguazzare negli sprechi e nei privilegi delle principali istituzioni statali e delle amministrazioni locali. Scritto a quattro mani dai giornalisti del “Corriere della Sera” Gianantonio Stella e Sergio Rizzo e intitolato non per caso “La casta”, (Rizzoli, euro 18,00, pagine 284)  questo reportage raccoglie storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti, senza mai perdere di vista “l’intento con cui abbiamo lavorato, che non è stato né moralistico né qualunquistico” racconta Stella.Scorriamo qualche pagina e leggiamo di aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d’oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. “Rimborsi” elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più “virtuose” moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco.Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili, come già diceva il liberale Einaudi. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati “trombati” consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l’autoblu. Allora forse è lecito pensare che se “entri in politica ti sistemi per sempre”. Uno scandalo nazionale: un apparato burocratico elefantiaco con troppi enti locali che si sovrappongono e con troppi stipendi parassitari mentre c’è chi fatica ad arrivare a fine mese. Una nuova tappa dell’epopea tragicomica e tremendamente vera della nostra amata Italia.