Da sempre gli uomini hanno unito sia l’atto del mangiare che gli alimenti stessi con la sessualità. Basta pensare alla biblica Eva che tenta Adamo con una mela, oppure alle popolari metafore “mangiare di baci” o “luna di miele”. Ma che c’è di vero? In linea generale, possiamo dire che il desiderio sessuale è composto da una parte psichica e da una fisica. I cibi agiscono su entrambe, anche se la sfera psichica è spesso la più coinvolta.

Il profumo, il gusto, la forma, ma anche il valore economico, simbolico e culturale di ciò che mangiamo influenza la nostra emotività e ci regala sensazioni piacevoli che poi richiamano altri piaceri… Insomma le sostanze nutrienti e la composizione del pasto possono favorire la sessualità, ma anche una bella dormita. I cibi afrodisiaci sono così chiamati per via di Afrodite, dea greca dell’amore e della bellezza (diventata Venere per i romani). Spesso si tratta di erbe (prezzemolo, basilico, menta, verbena) o spezie contenenti sostanze che migliorano la circolazione sanguigna. Ecco spiegato il ruolo di spezie stimolanti come peperoncino, cacao, chiodi di garofano, zenzero e zafferano.

Ma non è detto che gli stessi cibi con proprietà utili non vengano considerati afrodisiaci per semplice analogia di forma. E’ il caso di asparagi, avocado, banana, mandorla o sedano, ad esempio, ortaggio dalle forme evocative messo sulla testiera del talamo nuziale per aumentare la fertilità. Ci sono poi i crostacei e i frutti di mare, in particolare l’ostrica ricca di calcio e zinco, minerali preziosi per l’ars amatoria. Infine anche tutte le uova di pesce hanno un’azione tonificante: dalla bottarga al caviale.

FONTE: Cucina Naturale