La neve, l’ingrediente must delle favole più belle: quelle che ci ricordano l’infanzia, i fiocchi cadono lentamente, fuori dalla finestra, mentre ce ne stiamo incantati a guardarli. Il tempo appare sospeso quando silenziosamente imbocchiamo il romantico vialetto di casa per ritrovarci al limitar della foresta…A volte intimorisce, come nel nostro caso: notturna, sobria, invita all’esplorazione. Un luogo dove è facile perdersi distratti da mille sussurri e dallo scricchiolio assordante degli elementi: una nebbia di emozioni confuse ci avvolge come una cappa. Luoghi e facce  passano senza rimanere davvero impresse, una falce di luna lancia ombre gelate sul terreno e sui rami degli alberi.

Un ponte, e lo sguardo rivolto lontano nella notte…verso migliaia di lucine che riscaldano e illuminano il passaggio. Un mondo che scorre lontano e vicinissimo ci riporta con i piedi per terra. Sì, perchè un villaggio si materializza davanti ai nostri occhi incantati. Forse siamo ancora sognando? Ci chiediamo ancora se siamo dentro ad una favola quando ci accorgiamo delle romantiche casette di montagna che punteggiano i vialetti traboccanti di gente che mangia, beve, si diverte. Quello che stiamo attraversando (ci dicono) è il villaggio del La Foresta  Natalizia di Birra FORST, a Lagundo, in Alto Adige ed è una creazione della bacchetta magica di Cellina von Mannstein ( forse una fata?) che (invece) appartiene alla quinta generazione della famiglia proprietaria. Ci sentiamo un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie quando, dopo  aver ammirato le attrazioni di questo posto straordianariamnete romantico (lo Shop e le bancarelle  con gli articoli natalizi realizzati in edizione limitata da artigiani locali) ci troviamo davanti al Felsenkeller.

La porta si spalanca e già sappiamo che da questo momento inizierà un fantastico viaggio alla scoperta di sapori, profumi, persone che “raccontano” di storie, esperienze e passioni. Come tutte le fiabe che si rispettano qui  “c’era una volta” una Cantina scavata nella roccia (Felsenkeller). Il nome evoca  il luogo dove in passato si conservavano i grandi blocchi di ghiaccio che servivano per raffreddare il mosto di birra. Oggi le cantine hanno fatto spazio al temporary restaurant che si svela ai nostri occhi stupiti :un luogo altrettanto magico in cui troneggia al centro un’enorme Palla natalizia (più grande del mondo) contenente ben trenta sfere più piccole. Creazione in legno e plexiglass di artigiani locali appassionati, è questo il primo impatto che riflette un ambiente caldo e accogliente illuminato da lampade evocative.

Philipp Senoner - maître d'hôtel; Cellina von Mannstein - quinta generazione della famiglia proprietaria, - Responsabile Comunicazione di Birra FORST; Luis Haller - chef stellato
Da sinistra:Philipp Senoner – maître d’hôtel; Cellina von Mannstein – quinta generazione della famiglia proprietaria, Responsabile Comunicazione di Birra FORST; Luis Haller – chef stellato

Tutto è pronto. Il viaggio può iniziare. E’ Philipp, il Maître di Sala, che ci accompagna in questo percorso enogastronomico e ci introduce ai piaceri del palato. Protagonisti in una sera d’inverno della fiaba più bella dell’anno, il “minuetto” dei camerieri contralta con uno stuzzicante antipasto di Macaron di rapa rossa, salsa tonnata, anguilla affumicata e “caramelle” di fegato d’oca con nocciole e cioccolato, accompagnato da una zuppa di lenticchie e schiuma di latte servita in tazzina. Ma non finisce qui perchè l‘Astice con piselli e zucca si materializza sotto forma di un dipinto di Pollock. Mentre la Tartare di bue coraggiosamente accostata ai gamberi, ha sentori di aglio fermentato e cipolla “bruciata”.

Arte e cucina per “Essenza di fagiano e spugnole in crosta di pasta frolla“, una delizia anche per i palati più esigenti grazie alla talentuosa  elaborazione. Pura armonia e “racconti” della nonna con “Cappelletti ripieni di zucca su Parmiggiano Reggiano “, prodotto con il latte della Vacche Rosse.

Una deliziosa musica di sottofondo si sposa con Tournedos Rossini: filetto, tagliato in spessi medaglioni, prugne Forst, gratin di patate, jus di tartufo… ( piatto innaffiato con la birra Lagraine, in edizione limitatissima) e Salmone selvatico irlandese su verza, salsa di senape e aneto. Il massimo della seduzione. Pausa (si fa per dire) con un accostamento inedito: Sorbetto di prezzemolo, caviale di rapa e pane dolce.

Siamo arrivati al dessert, direte voi. E invece il viaggio prevede un’ ulteriore tappa, il predessert, una “sinfonia”di Pallina di moka, gelato al mascarpone e frutti di bosco. Degna preparazione al buffet di dolci, una ricca selezione che ci ricorda le invitanti pasticcerie viennesi dove da bambini (e anche da grandi) abbiamo solo l’imbarazzo della scelta. Un buffet regale!

Il nostro Philipp, che ci coccolati in un’esperienza sensoriale che non dimenticheremo, per concludere ci consiglia  una calda tisana alla liquirizia con limone e miele. Alla fine del viaggio, incontriamo il mago della fiaba: è lo Chef stellato Michelin Luis Haller. Adesso le luci si possono spegnere, la musica è finita… le fate e i maghi se ne vanno e noi ci ritroviamo al calduccio nella nostra casetta a guadare la neve che lentamente scende…

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