Inprogramma Coriolano, ouverture in DoMin Op. 62 di Ludwig Van Beethoven, il Concerton.1 per pianoforte, tromba ed archi Op. 35 di Dmitrij Šostakovic e la Sinfonia n.1 di Giuseppe Martucci.Dirigeil Maestro russo Oleg Soldatov. Al pianoforte Valeria Anfinogenova.
L’Ouverturedel Coriolano fu scritta da LudwigVan Beethoven nei primi mesi del 1807 come intermezzo alla tragedia omonimadi gusto classicheggiante di Heinrich Joseph von Collin. L’Ouverture, concepitacome brano musicale a sé stante e non come componimento di inizio dellospettacolo teatrale, non fu eseguita per la prima rappresentazione del dramma,che ebbe luogo il 24 aprile 1807 a Vienna, ma certamente più tardi, neldicembre del 1807. La pagina beethoveniana (dura complessivamente circa setteminuti) si impone per la stringata e intensa carica drammatica, sin dal Doiniziale in fortissimo, sfociante nel vigoroso accordo di tutta l’orchestra.Segue la frase ascendente degli archi, ritmicamente inquieta e spezzata in unacontinua alternanza fra gruppi di due crome staccate e due legate. Questoepisodio caratterizzato da accenti sincopati di incisiva espressività conducead una melodia in Mi bemolle maggiore, affettuosamente distesa e sentimentale,a mò di implorazione della madre e della moglie sull’animo orgogliosodell’eroe. Il discorso si sviluppa con varietà di figurazioni ritmiche e lafrase melodica si affaccia nella coda, prima del ritorno al tema iniziale.L’atmosfera tesa e sanguigna si dissolve in un impercettibile pianissimo, con cuisi conclude la possente Ouverture, che ha sempre incontrato il favore delpubblico.Nei sei Concerti per strumento solista e orchestra, dedicati alpianoforte, al violino e al violoncello, si avverte forse più che nel restodella sua vasta produzione una certa eterogeneità stilistica di Dmitrij Sostakovic il quale, secondo isuoi critici più accreditati, raggiunge risultati artistici più elevati eomogenei in campo sinfonico, teatrale e quartettistico. È vero che quando siparla della produzione complessiva di Sostakovic affiora quasi sempre iltermine di eclettismo per indicare la varietà delle soluzioni tecniche edestetiche adottate dall’illustre musicista, ma nel Concerto per pianoforte eorchestra op. 35 il discorso sembra svolgersi in maniera frastagliata ediversificata, con citazioni e richiami ad idee di altri autori, e a voltecondizionato dall’inserimento virtuosistico del solista nella strutturastrumentale. Questo non vuol dire che nei Concerti citati non ci sia lapresenza di un artista di spiccata intelligenza con pagine di indubbiafreschezza inventiva, in cui si riconosce il segno di un musicista difficile etormentato, ma di salda e sicura coscienza professionale. Il Concerto in dominore op. 35 per pianoforte con accompagnamento di tromba e orchestrad’archi è una conferma di quanto è stato detto perché alterna momenti brillantie graffianti a passaggi di maniera e legati a schemi convenzionali. Lacomposizione fu scritta a Leningrado da uno Sostakovic ventisettenne fra il 6marzo e il 30 aprile del 1933 ed eseguita per la prima volta il 15 ottobredello stesso anno alla Sala Filarmonica di Leningrado dall’orchestra localediretta da Fritz Stiedry (1883-1968), austriaco, direttore artistico dell’Operadi Berlino tra il 1928 e il 1933, trasferitosi poi in Russia con l’incarico didirettore stabile presso la Filarmonica leningradese. Al pianoforte sedeval’autore, abilissimo solista (nel 1925 aveva ottenuto il secondo premio alconcorso di Varsavia), mentre la tromba era suonata da Alfred Schumidt.La Sinfonia in Re minore Op. 75 è la primadelle due che Giuseppe Martucciscrisse in un’Italia ancora tutta devota al melodramma. Se si escludono itentativi di Giovanni Sgambati, era la prima sinfonia composta da un italianodopo Muzio Clementi. Il compositore vi mise mano a partire dal 1888, eleggendoa modello il sinfonismo tardoromantico, in particolare Brahms, cherappresentava la tradizione beethoveniana, e Wagner, che rappresentava lamodernità. Non si può sottolineare abbastanza il merito di un’opera del genere alivello culturale: reinserire l’Italia strumentale nel giro della musicaeuropea significava infatti guardare a modelli contemporanei che fossero nelsolco della tradizione beethoveniana, saltata a piè pari dal Romanticismo italiano.La Sinfonia fu eseguita il 23 novembre del 1895 alla Società del Quartetto diMilano, un’istituzione nata per promuovere e diffondere la musica strumentalein Italia. L’afflato che si percepisce nella Sinfonia è brahmsiano,nell’eloquenza dei temi, nella cantabilità distesa e nell’orchestrazionepossente e granitica; ma l’intensità dei cromatismi e il periodare lungo edestatico richiamano infallibilmente l’amato Wagner. Auditorium Conciliazione |Orario botteghino:Dal Martedì al Venerdì: Ore 12.00 – 18.00 | Lunedì: Ore 12.00 – 19.30 | Domenica: Ore 15.30 – 16.30La Domenica e il Lunedì è possibile acquistare gli abbonamenti fino ad un ora prima del concerto.Via della Conciliazione, 4 – 00193 RomaPer Informazioni: Fondazione Arts Academy 06 44252303 | Ticket One 892101ACQUISTO ON-LINE – www.ticketone.it