Se parlare di eiaculazione precoce è ancora difficile per la maggior parte degli uomini che ne soffrono (in Italia solo il 66% dei malati ammette il problema), sul piano della ricerca per contrastarla si sono compiuti importanti passi avanti. In particolare, accanto alle inibizioni e ai complessi di natura psicologica (che variano da individuo a individuo), studi recenti hanno accertato la responsabilità diretta di una sostanza prodotta fisiologicamente: la serotonina.Proprio il livello di questo neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale sarebbe il regolatore delle prestazioni maschili sotto le lenzuola: laddove la concentrazione di serotonina è consistente, l’azione eiaculatoria è ritardata, poiché essa agisce in senso inibitorio sul complesso di reazioni psico-nervose che determina l’orgasmo. Al contrario, se la quantità di serotonina non raggiunge numeri standard,  l’organismo maschile è lasciato “a se stesso” e non può contare su alcuna misura automatica di contrasto dell’impulso eiaculatorio. La soluzione terapeutica testata, disponibile in farmacia dietro prescrizione medica già dallo scorso luglio, è la dapoxetina: questa agisce negli spazi intersinaptici aumentando la quantità di serotonina ivi presente e allungando così i tempi dell’amore. Il farmaco ha avuto il beneplacito, dopo un accorto esame, della Società italiana di andrologia (Sia), della Società italiana di andrologia e medicina sessuale (Siams) e della Società italiana di urologia (Siu).