Le abbiamo seguite, le abbiamo individuate, le abbiamo studiate a lungo, mentre camminano fianco a fianco, mentre si riposano abbandonate davanti a un divano, mentre si affronatano dai due lati di un tavolo di ristorante. Abbiamo sfogliato vecchi album di fotografie, sostato davanti ai grandi dipinti del passato. Fin dove l’evoluzione della moda lo consente, cioè fin quando la lunghezza dell’abito non ha sottratto del tutto all’osservazione le calzature femmini, si può affermare che le scarpe sono il fedele racconto di un uomo e di una donna  e della loro differenza. Due mondi, due poli, che rispondono in modo diverso allo stesso desiderio di eleganza. E’ così da almeno due secoli, da quando la scarpa maschile ha cominiciato ad assumere quelle caratteristiche di sobrietà, semplicità e solidità che la contraddistinguono tuttora.

Per un lungo periodo, diciamo fino a tutto il Rinascimento, almeno quando non va a guerreggiare o a cacciare, l’uomo elegante indossa una calzatura simile per foma e materiali a quella femminile. Ma già nel Seicento gli stivaloni di cuoio, se pur infiocchettati, contrastano visibilmente con certi scarpini di seta o velluto delle dame. Le differenze si accentuano nel secolo successivo. Per lei è una scarpetta di raso bianco dalla punta affusolata, stretta alla caviglia da una cinghietta con fibbia e appoggiata su un delizioso tacco a rocchetto, per lui, invece, uno stivaletto basso, dalla comoda punta larga.

Che sia uno dei pochi privilegiati che ancora possono valersi di un maestro calzolaio, o che le scelga tra le bellissime prodotte oggi dall’industria italiana, quando un uomo di gusto sceglie un paio di scarpe fa un investimento per il futuro. E sa anche che in quanto oggetti molto curati migliorano con il passar del tempo, quando hanno acquistato l’affascinante patina del “cuoio vissuto”.

Così PAGAIO, l’elegante mocassino di SCHOLL. La tecnologia MEMORY CUSHION ( un plantare imbottito a memoria di forma redistribuisce la pressione sulla pianta del piede) applicata anche alla collezione da uomo. Per non rischiare di…perdere il passo!