Sin dal Medioevo, Lisbona è stata un luogo prediletto per lo sviluppo e la pratica delle teorie di re alchimisti, ministri massoni, poeti occultisti, adepti dell’ermetismo e delle conoscenze segrete dei Templari, che, messi al bando nel XIV secolo dal resto d’Europa, si rifugiarono in Portogallo. Lisbona è una città ricca di misteri, nelle sue strade si respira il fascino controverso di una città dalle mille sfaccettature. Sulla sua nascita, sulla luce che riflettono gli azulejos e sui suoi splendidi palazzi e chiese aleggiano misteri e racconti che sono divenuti leggenda.

Per chi desideri scoprire alcuni dei segreti che la città racchiude, gli Heritage Hotels sono pronti a rendere il soggiorno ancora più confortevole. Cinque strutture differenti, ognuna con una sua caratteristica: il romantico Janelas Verdes, l’affascinante Solar Do Castelo, il classico Lisboa Plaza, il Britania in stile Art Decò o il contemporaneo Av. Liberdade, sono cinque gioielli incastonati nelle zone più belle di Lisbona, a due passi da tutti i luoghi di maggior interesse storico e turistico.

Per iniziare a scoprire i misteri di Lisbona partiamo dalla leggenda che racconta le origini della città. La storia, infatti, vuole che a fondare Lisbona sia stato il mitico eroe Ulisse, giungendo su queste coste dopo aver varcato le Colonne d’Ercole. In realtà furono i Fenici ad occupare la città intorno al 1200 a.C. ma anche il celebre regista Wim Wenders celebrò a suo modo il fantastico fondatore nel film Lisbon Story, nel quale il protagonista Friedrich Monroe rappresenta una sorta di Ulisse contemporaneo.

Cominciando ad indagare sui segreti lisboneti partiamo dal quartiere della Baixa che, ricostruito dopo il terremoto del 1755, ha spesso dato adito ad insinuazioni sulla sua presunta ispirazione esoterica e massonica. In effetti le facciate dai frontoni triangolari, le foglie d’acacia che ritornano nei decori degli edifici e gli elementi di simbologia massonica che figurano anche sui tipici azulejos farebbero pensare proprio a questo. Di certo si può dire che la conformazione del quartiere, con le sue vie rette e perpendicolari, fu una delle prime espressioni architettoniche dell’Illuminismo europeo.

Lo stesso poeta simbolo di Lisbona, Fernando António Nogueira Pessoa, era un grande appassionato di occultismo. Sin dal 1906 compaiono nella sua opera riferimenti ad elementi esoterici e all’alchimia. Poeta-alchimista, conoscitore della tradizione teosofica ed ermetica, fin da giovane Pessoa si inoltra per le segrete vie dell’occulto, spinto dalla volontà di penetrare quel mistero iniziatico di cui la creazione letteraria gli appare manifestazione e sintesi. Sappiamo anche che fra gli interessi del poeta c’erano la cabala e l’astrologia, alla quale dedicò addirittura un trattato teorico. Per andare “a far visita” a Pessoa non c’è posto migliore che fare una passeggiata verso il Chiado e giungere allo storico Café Brasileira. Qui, dove era solito sedersi il poeta, sorge oggi una sua statua ed, accanto, una sedia invita il turista ad accomodarsi e magari rileggere qualche riga da “Le pagine esoteriche”.

Lisbona, città mistica per vocazione, è teatro anche di un’altra leggenda molto suggestiva: si dice che in seguito all’invasione dei mori, i cristiani di Valencia trafugarono il corpo del martire San Vincenzo. Durante il viaggio in nave per portarlo a Lisbona alcuni corvi si posarono sulla prua e sulla poppa della nave a protezione del Santo. Giunti a Lisbona, le sue spoglie furono poi deposte nella chiesa di San Giusto e Santa Rufina.

Per assaporare il fasto e la ricchezza del Settecento, nel quartiere di Belém si trova il Museo delle carrozze che ospita più di sessanta esemplari di carrozze provenienti da Portogallo, Austria, Francia e Italia. Oltre ad essere uno dei musei più visitati di tutto il Portogallo, questo è uno dei musei del genere più importanti al mondo. Si viaggia qui attraverso gli intrighi di corte indagando sulla sorte della famiglia Távora, una delle più influenti di Lisbona attorno alla metà del Settecento. Doña Teresa de Távora, infatti, fu l’amante favorita del re José I. A causa di questo legame inopportuno, però, il primo ministro de Carbalho portò in giudizio l’intera famiglia e Doña Teresa, pietra dello scandalo, espiò la sua colpa rinchiusa in convento fino alla fine dei suoi giorni.

Rimanendo nel quartiere di Belém e tornando a indagare sulle simbologie nascoste nell’architettura una visita è sicuramente da dedicare al Monastero dos Jerónimos, realizzato interamente in stile manuelino e costruito in onore del ritorno in patria del navigatore Vasco de Gama. La leggenda racconta che il monastero fu costruito sul suolo dove in precedenza era situata la chiesetta che ospitò in preghiera l’equipaggio di De Gama la notte prima della partenza verso l’India.

Costruita in oltre 100 anni questa struttura complessa ed articolata presenta molti elementi che riportano alla simbologia esoterica come ad esempio le colonne annodate o ramificate. Il nodo, infatti, ha un forte valore simbolico. Il nodo piano ad esempio, rappresenta l’unione di due opposti da parte di una volontà superiore. Nelle decorazioni del monastero notiamo anche la presenza di nodi che formano un cappio e spesso anche un otto, dalla chiara valenza simbolica. Inoltre le colonne hanno un significato ben preciso nelle cerimonie di iniziazione dei nuovi adepti. Importanza massima è data proprio al ruolo stesso delle fondamenta dell’edificio interiore che l’iniziato deve disegnare e realizzare nel corso della propria vita.