I concerti di domenica 12 maggio (ore 17:30) e lunedì 13 maggio (20:30), prevedono un ricco programma: Ouverture “La grotta di Trofonio” di Salieri, la Sinfonia n° 1 di Clementi, e la Sinfonia n° 36 “Linz” di Mozart.  La grotta di Trofonio, opera lirica di Antonio Salieri (Legnago, 18 agosto 1750 – Vienna, 7 maggio 1825) su libretto di Giovanni Battista Casti, debuttò il 12 ottobre 1785 al Burgtheater di Vienna. Fu uno dei maggiori successi della carriera del musicista. La partitura è notevole per la superiorità e l’ampio spazio concesso ai fiati, che rappresentano con acutezza tutti i personaggi, evidenziandone i mutamenti di personalità. La vicenda ruota attorno alla caratterizzazione di due coppie antitetiche di amanti, a cui se ne aggiungono due nel corso della vicenda, trascinate in un comico gioco, godibilissimo. Muzio Clementi (Roma, 23 gennaio 1752 – Evesham, 10 marzo 1832), compositore e pianista italiano, fu tra i primi ad aver scritto musica per il pianoforte moderno. È noto in particolare per la sua raccolta di studi per pianoforte, Gradus ad Parnassum. Sulla sua tomba fu incisa l’iscrizione “Padre del Pianoforte”. Oltre al repertorio per pianoforte solo, Clementi scrisse molte altre composizioni, comprese diverse sinfonie recentemente ricostruite, su cui lavorò a lungo pur lasciandole incompiute, che stanno gradualmente ricevendo l’attenzione della critica musicale contemporanea.La Sinfonia n. 36 in Do maggiore K 425, anche conosciuta come Sinfonia Linz, fu composta da Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791) alla fine del 1783, durante una breve permanenza di passaggio a Linz, dove Mozart e sua moglie Constanze sostarono durante il viaggio di ritorno a Vienna da Salisburgo. Mozart e sua moglie trovarono ospitalità presso il conte Joseph Anton Thun. Costui, conoscendo la bravura e la fama del compositore, aveva organizzato un concerto e Mozart, che non aveva portato con sé nulla, scrisse di getto la sinfonia in quei pochi giorni a disposizione. Per la prima volta in una sinfonia di Mozart si ha una apertura con un tempo lento, alla maniera di Haydn, anzi, l’intero tessuto della sinfonia è permeato dall’influsso haydniano: il tono austero dell’andante, il trattamento del tema del minuetto e del suo trio (in forma di Ländler) e gli effetti presenti nel presto che chiude la sinfonia.