Al Teatro Studio Eleonora Duse di Roma, dal 20 al 27 maggio 2012 (ore 20.45) il saggio degli allievi del III anno del corso di recitazione con la commedia di Eduardo De Filippo, Napoli Milionaria. E’ forse un’idea bizzarra quella di far recitare ad un gruppo di diplomandi attori dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico “Napoli milionaria” di Eduardo De Filippo. Così il regista Arturo Cirillo che continua: Considero il teatro in “lingua” napoletana come una delle grandi ricchezze drammaturgiche del nostro Paese (penso, oltre che a De Filippo, a Petito, Scarpetta, Viviani fino ad arrivare a Ruccello e Moscato). Considero la lingua di questi autori, come una delle possibili lingue del teatro in Italia, una lingua che ha una storia scenica e  una notevole musicalità.  Dovendo lavorare con ragazzi originari di varie parti d’Italia ho pensato che la lingua di Eduardo fosse, tra tutte quelle che conosco della drammaturgia napoletana, la più possibile, sia per la sua origine borghese, sia per la sua connotazione tutta teatrale, ed inoltre lingua di un teatro che voleva essere, ed è stato, nazionale. Attraversare un testo, percorrendo i suoi tre atti, attraverso i quali i personaggi mutano condizione sociale e storica, oltre che esistenziale, vuol dire credo fare anche esperienza di cosa sia la narrazione a teatro, il raccontare, attraverso i corpi e le parole, le mutazioni e le contraddizioni dei personaggi. Eduardo aveva una somma sapienza nell’arte del narrare, lo faceva attraverso rapidi passaggi, con la ricchezza delle sue didascalie, con la sapienza di far convivere l’umoristico ed il sentimentale, e riuscendo ad attraversare molteplici convenzioni teatrali, e tipologie attoriali.