Forse non stupisce il fatto che l’aurora boreale abbia creato così tante leggende tra i suoi spettatori. I simboli dell’aurora boreale furono trovati sui tamburi sciamanistici dei Sami. Il fenomeno ha diversi nomi in lingua Sami. Ad esempio, è conosciuto come Guovssahas, che significa “luce che può essere udita”. I Sami per tradizione associavano l’aurora boreale con i suoni. Durante l’era dei Vichinghi, l’aurora boreale era l’armatura delle Valchirie, le vergini guerriere, che spargevano una strana luce scintillante. E secondo una leggenda giapponese, concepire un bambino sotto l’aurora boreale era segno di buon auspicio. La realtà però non è così poetica. Il sole è il padre delle aurore boreali. Durante le grandi esplosioni e gli scoppi, immense quantità di particelle vengono sprigionate dal sole nello spazio. Queste nuvole viaggiano attraverso lo spazio con velocità che variano da 300 a 1.000 km al secondo. Quando le particelle collidono con i gas nell’atmosfera terrestre, splendono producendo una fantastica gamma di colori.