A fare da sfondo un grande evento: la mostra alle Scuderie del Quirinale(www.scuderiequirinale.it) – aperta fino al 10 giugno – dal titolo “Ottocento: da Canova al Quarto Stato”. L’occasione per scoprire una Roma affascinante e nascosta, ad iniziare dall’alloggio. È infatti situato a due passi dalle Scuderie l’Hotel Quirinale, costruito nel 1865 sulla allora nascente Via Nazionale. La struttura originale e il carattere imperiale delle camere e della sale dell’albergo sono rimasti intatti fino ai giorni nostri, e nell’albergo l’atmosfera è ancora la stessa respirata dai suoi prestigiosi ospiti: compositori di musica (inclusi Toscanini, Verdi e Puccini), grandi interpreti (come Maria Callas) e aristocratici internazionali. Fra le varie particolarità storiche al suo interno, il passaggio segreto che collega l’hotel direttamente all’attiguo Teatro dell’Opera, dove dal 22 al 27 Aprile andrà in scena l’opera che in questa stagione 2008 rende omaggio alle celebrazioni per il 150° anno dalla nascita del Maestro Giacomo Puccini: Tosca. Ormai rare ma imperdibili sono le botteghe storiche di Roma che risalgono all’Ottocento. Fra queste, l’antica farmacia Peretti, in Piazza Santa Maria in Trastevere 7, che conserva l’arredo originale, con il banco in noce, la porta a vetri, il lampadario in ferro battuto e il ritratto marmoreo del suo fondatore. Fra le altre bellissime farmacie storiche del centro, anche risalenti ad epoche più antiche, sono da segnalare l’Antica farmacia Reale a Via del Gambero (www.anticafarmaciareale.com) e quella che forse si colloca come la più antica farmacia d’Italia e forse d’Europa: l’Antica farmacia Pesci a Piazza Fontana di Trevi, risalente al 1552 (www.anticafarmaciapesci.it). Dalla farmacia all’erboristeria, vale la pena visitare la piccolissima erboristeria al 15 di Via di Torre Argentina, la cui data di nascita è il 1783. Fra le cose degne di nota, un’acquaforte sulla parete che dà l’esatto ritratto di com’era e dov’era all’epoca.  Per l’abbigliamento una puntata è di dovere da Schostal, in Via del Corso 158. La ditta è stata fondata nel 1870 quale prima filiale dell’azienda Schostal di Vienna, specializzata in biancheria ed abbigliamento intimo con in seguito altre sedi a Milano, Firenze, Bologna e Napoli. Interessante è sapere che durante il periodo delle leggi razziali la ditta ha potuto mantenere la propria insegna, in quanto l’allora proprietario Giorgio Bloch, sostenne che Schostal non fosse un cognome Israelita ma una sigla straniera: Société Commerciale Hongroise Objects Soie Toile Article Lainage (cosa naturalmente non vera). E sempre in tema d’abbigliamento, il primo grande magazzino inaugurato a Roma fu nel 1887 la Rinascente, ancora oggi a Via del Corso angolo largo Chigi, che fino al 1917 si chiamò “Alle città di’Italia”. Per una pausa caffè, invece, sono almeno tre i luoghi da non mancare: l’Antico Caffè Greco in Via dei Condotti, il più antico e illustre di Roma (e d’Italia dopo il “Florian” di Venezia), che risale al 1760, fondato da un tal “Nicola di Maddalena caffettiere, levantino”, donde il nome del locale riferito alla sua nazionalità. Il XIX secolo fu l’epoca d’oro del celebre locale; e di quel periodo conserva ancora il tipico aspetto oltre alle opere numerosissime di artisti italiani e stranieri che lo frequentarono e di cui sono tappezzate le pareti di tutti gli ambienti. Il “Caffè”, infatti, può essere considerato un piccola ma originalissima galleria d’arte. L’Atelier Canova Tadolini in Via del Babuino, un locale elegante ricavato in quello che fu uno degli studi romani di Antonio Canova, lasciato poi in eredità al suo allievo Adamo Tadolini. All’interno, l’opportunità di prendere un aperitivo o mangiare un piatto tipico romano, è in realtà la scusa per visitar e l’atelier: un vero e proprio piccolo museo di modelli preparatori di. Sempre in Via del Babuino, al 159, sorge dal 1880 il Caffè Notegen, fondato dallo svizzero Jon Notegen, venuto in Italia in cerca di fortuna. Bar caffetteria con torrefazione, fu uno dei locali preferiti da artisti come Mario Mafai, Zavattini, Ennio Flaiano, Mino Maccari, Schifano, Guttuso, Novella Parigini e Ugo Attardi. Oggi è un caffè nel senso francese del termine, dove si può anche mangiare. E da ultimo, impossibile non chiudere con una squisitezza tipica romana che affonda – si dice – le proprie radici nell’Ottocento, con la presenza dei Francesi a Roma. Si tratta dei famosi supplì di riso: figli della cucina povera, nascono come “riutilizzo” del riso cucinato avanzato, farcito con mozzarella e fritto. E il termine supplì è infatti la versione romana del termine francese surpris (sorpresa), che indicava la sorpresa di trovare all’interno della pallina di riso un cuore di formaggio filante. Hotel Quirinale – Via Nazionale 7 – 00184 Roma
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