Con la stessa ironia della pellicola Chocolat, Marsha Mehran, porta ancora una volta in primo piano la vita dura di chi fugge dalla rivoluzione khomeinista, tra momenti difficoltosi e situazioni rassicuranti. Quella stessa rivoluzione nata da una insurrezione popolare e repressa con violenza, ma che rientra tra gli innumerevoli fatti storici che riguardano l’Iran, da sempre terra di scontri per questioni territoriali di confine, ragioni ideologiche, relogiose ed economiche. Ciò che, in sostanza, ha incoraggiato e incoraggia molti a fuggire e a cercare rifugio presso altri lidi.E dalla nascita di quell’ormai noto Caffè Babilonia, in un piccolo paese dell’Irlanda Occidentale, è passato quasi un anno. Le tre sorelle iraniane Marjan, Bahar e Layla Aminpour, hanno conquistato e continuano a conquistare i pittoreschi abitanti di Ballinacroagh con la loro deliziosa cucina. Ma capita un giorno che una giovane donna, con un oscuro segreto, viene trascinata fin sulle coste di Ballinacroagh, e la severa cittadina cattolica si trova in un nuovo grande subbuglio. La donna è incinta e rifiuta di pronunciare anche solo una parola. Le sorelle Aminpur e il vicinato, amici e nemici, sono obbligati a far fronte ai propri pregiudizi e alle proprie debolezze dinanzi alla strana e improvvisa apparizione. E le tre donne iraniane, non solo non esitano a rimettersi in discussione, ma avviano, ciascuna a modo proprio, una profonda trasformazione: Marjan cerca di amare ancora, Bahar fa suo un rinnovato impegno religioso, e Layla matura divenendo una giovane donna.Con Pane e acqua di rose, Marsha Mehran crea magistralmente uno spaccato di vita irlandese, tra gli odori speciali e inebrianti dei piatti di “Caffè Babilonia”.Pane e acqua di rose
Marsha Mehran
Neri Pozza editore