Si tratta di un vero e proprio promemoria provvisto di avvisi acustici, vibratili e ottici studiati ad hoc per richiamare l’attenzione del malato parkinsoniano. Capita, infatti, di seguire una cura e di saltare accidentalmente una fase della terapia prescritta, a causa della dimenticanza. Una situazione -questa- che colpisce soprattutto le persone affette dal morbo di Parkinson, che mediamente prendono 15 pillole al giorno. A sottolinearne l’utilità è Francesca De Pandis, primario dell’Istituto San Raffaele di Cassino:  “Pazienti con Parkinson, soprattutto nelle fasi più avanzate della malattia hanno bisogno di un monitoraggio delle condizioni motorie e cognitivo-comportamentali tali da richiedere frequenti verifiche ambulatoriali o in regime di ricovero”. E, dunque, per non tenere i pazienti sempre in clinica, si è studiato questo sistema, al momento sperimentato su 50 persone affette da Parkinson in fase avanzata”Oltre al dispenser promemoria – spiega De Pandis – il progetto prevede un server in un reparto specialistico e telecamere a casa del paziente, il tutto collegato su linea Adsl via web. Il sistema, poi è dotato di telesoccorso: il paziente dispone infatti di una piccola trasmittente con tre pulsanti diversamente colorati, per allertare famiglia, ospedale o il proprio medico in caso di difficoltà. Infine – conclude l’esperta – ogni malato verrà dotato di un rilevamento di movimenti, che permetterà ai medici in rete di visionarne le condizioni, senza bisogno di ricovero o visite frequenti”.Ma non finisce qui:i malati di Parkinson possono oggi contare su un impegno costante della ricerca per contrastare la malattia. Sul fronte delle novità, ad esempio, è stata messa a punto una pillola dotata di micro-forellini che, a getto costante e continuo, veicola il farmaco all’organismo. Un sistema, disponibile in Italia da 5 mesi, che ha consentito di ridurre notevolmente il numero di compresse da assumere. Infine, sul fronte della terapia genica, partirà presto uno studio di fase II a livello europeo, con  l’obiettivo di utilizzare questo tipo di cure per ottenere un maggiore controllo dei movimenti.