Nel 2011 il consumo pro capite è stato di 28 chili, con una punta di 44 kg, sempre pro capite, divisi per i 365 giorni dell’anno, fanno 76 grammi al giorno, la quantità minima di un piatto di spaghetti. Quindi, gli italiani mangiano la pasta tutti i giorni, almeno una volta al giorno. Secondo le, associazioni  di categoria che riuniscono le industrie produttrici, si tratta comunque di una quantità elevata.
Sarà che per noi italiani la pasta è sinonimo di casa. Sarà che una mamma che lavora e non ha tempo di cucinare, con un piatto di pasta se la cava sempre. E magari trova più soddisfazione da parte del figlio. Da sola è un ingrediente neutro, e dunque è perfetta per stimolare la creatività in cucina.
E poi  non fa ingrassare. Tutto dipende dal condimento che si usa. È ovvio che una preparazione a base di melanzane fritte sarà molto più calorica di un piatto di penne alla salsa di pomodoro e basilico.
Comunque lo spaghetto resta sempre il formato preferito, che piace più agli uomini che alle donne, più agli anziani che ai giovani, perché questi ultimi,sono più favorevoli alle penne rigate.
L’Italia è leader anche nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella di Stati Uniti (2 milioni), Brasile (1,3) e Russia (858mila tonnellate).Nel corso del 2011 sono aumentate dell’8 per cento le esportazioni in valore di pasta italiana e un aumento record (+ 60%) si è verificato in Cina, dove comunque la domanda resta contenuta.