Pittore marchigiano che si è formato nel Veneto, Taglioni vive e lavora a Milano e a Padova. Ha esposto per la prima volta nel 1974. Ha studiato con Emilio Vedova e Jozé Ciuha. Il suo lavoro è rivolto all’elaborazione della tecnica pittorica. Il progetto è quello di verificare costantemente la lezione degli antichi attraverso un’assidua lettura e di rischiare successivamente alcune reinvenzioni e formalizzazioni lungo un processo di astrazione.

“La pittura è questione di rigore e di follia, non rappresentabili e da non trattare con il fare spontaneo e il fare liberamente. Il rigore impone l’emulazione della natura, non naturale, natura insita nell’artificio con cui ciascun artista si mette alla prova con la tela e con il foglio. L’opera moderna non è readymade né arte di rottura, ma anzitutto è il ritratto, e la traccia delle opere antiche giunte fino a noi si trova oggi necessariamente nello strato invisibile dell’invenzione di ciascuna opera di astrazione”.

“Punto a una pittura che procede da un’istanza verista, un’istanza verista moderna, piuttosto che informale: tutt’al più, se proprio si trattasse di informale, non sarebbe quello purista, ma si tratterebbe di opere che attraversando questo informale raccolgono materiale per una tessitura verista. Questi paesaggi e ritratti, come ciascuna opera d’arte, richiedono una lettura semplice. Opere che, ribadisco, sono più vicine al verismo, come approccio tecnico; più vicine al rinascimento, come ispirazione; e moderne per quanto cercano di restituire della lezione degli antichi”.

“Dipingendo, mi ritengo molto vicino al restauratore – perizia, cura, precisione – e lontano dall’approccio dell’artista avanguardista contemporaneo, performer, scandalista, spontaneista. Sembrerà assurdo, ma spesso un pittore è in realtà un restauratore. La spontaneità e la fantasia, nell’opera d’arte, sono luoghi comuni. L’arte, la tecnica. Rigore e follia dell’oggetto, non di chi presume di produrlo, cioè il soggetto. L’arte non ha più bisogno di soggettivismi ma di dispositivi di produzione, di testimoni, di lettori, di poeti, di cantori, di custodi, di promotori. A un’opera importa questo, infatti essa resta, mentre le idee, le intenzioni dell’artista svaniscono. E nella tradizione c’è questo, anche quando si tratta di qualcosa di inaudito, di mai visto, qualcosa che non è mai di moda, che non fa il verso all’epoca”.



ALESSANDRO TAGLIONI. Pittura e scrittura del paesaggio
ASSOCIAZIONE “AMICI DEL CASTRUM” con il sostegno della Regione Veneto, Provincia di Treviso e Comune di Vittorio Veneto
PALAZZO GAIOTTI
Incontri Culturali
Venerdì 8 dicembre 2006, ore 17,30
inaugurazione del nuovo centro culturale polivalente nel centro di Serravalle in via Martiri della Libertà 32 (accanto al Teatro Da Ponte) con la mostra dell’artista ALESSANDRO TAGLIONI
www.taglioni.com
info@taglioni.com
PALAZZO GAIOTTI
Incontri Culturali rimane aperto con il seguente orario:
pomeriggio dalle 16 alle 19.30 eccetto il lunedì mattina dalle 10.30alle 12.30 sabato domenica e lunedì chiuso il martedì tutto il giorno

Per informazioni
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