Due romanzi per chi ama leggere il mondo a occhi socchiusi

C’è un momento, poco prima che tutto si riempia di luci e di troppe cose da fare, in cui si apre un piccolo spazio. È silenzioso, dorato. Sa di tè caldo e legno vecchio, di tempo che rallenta.

È lì che i libri più intensi trovano casa.

Due romanzi pubblicati da Neri Pozza, diversi per tono e ambientazione, ma uguali nella loro potenza silenziosa, ci ricordano che leggere non è mai solo passare il tempo — è ricucire il filo con quello che siamo.

🎨 Il destino di Sofonisba

di Chiara Montani

Sofonisba Anguissola non fu una pittrice.
Fu una donna che osò diventare artista in un tempo che non la voleva nemmeno educata.

Nella Cremona del Cinquecento, dove alle ragazze si insegnava l’obbedienza più che la prospettiva, Sofonisba s’infila tra pigmenti, veli di olio e resine profumate, e comincia a fermare le anime sulla tela. Non le figure. Non le facce. Le anime.

Il romanzo segue il suo cammino senza abbellimenti forzati: l’arte, le rinunce, la corte spagnola, il matrimonio imposto, l’amore perduto. Ma anche la tenacia, quella che fa vibrare ogni pagina.

Un libro per chi ama le biografie romanzate ben scritte, ma soprattutto per chi vuole leggere di una libertà conquistata a colpi di pennello e silenziosa ostinazione.
Perfetto da leggere in una sera in cui il mondo urla e tu vuoi stare con una donna che ha risposto dipingendo.

🛤️ Le opere di Dio

di Giuseppe Berto

Non tutti i viaggi avvengono su strade.
Alcuni attraversano il cuore di chi perde, ma deve continuare a camminare.

Scritto durante la prigionia americana dell’autore, Le opere di Dio è un romanzo breve che pesa come un’eco lunga. Racconta una notte sola, quella in cui una famiglia scappa dalla guerra. Con un carretto, poche cose, e un bambino da proteggere.

Non c’è retorica, non c’è azione. C’è la disgregazione. C’è la paura muta, quella che si respira nei silenzi tra le righe.
Ma c’è anche la forza delle donne, la resistenza che si trasmette nei gesti, il dolore che diventa compassione, non disperazione.

È un libro da leggere senza fretta, con occhi lucidi e cuore aperto.
Un libro che non urla, ma resta.

🎁 Perché leggerli ora?

Perché siamo alla fine di un anno.
Perché in mezzo a regali e luci, abbiamo bisogno anche di radici, storie profonde, figure umane vere.
Perché ogni libro letto a dicembre non è solo un libro, è un rifugio temporaneo. È un gesto. È un regalo a sé stessi.