«Questa leccornia, allora, era già conosciuta ed apprezzata nei lontani tempi, quando la Serenissima Repubblica regnava incontrastata su gran parte del territorio veneto.» La leccornia di cui parla Samuele Romanin, storico triestino,  nella sua “Storia documentata di Venezia”, è il mandorlato, frutto di una pregiata ricetta che tra storia e leggenda si perde nella notte dei tempi. Ma senza andare troppo lontano nel tempo vogliamo raccontarvi un’altra storia che comincia nel 1919. La storia è quella di Marco Scaldaferro che fondò a Mira Porte (Venezia) una  piccola fabbrica di Mandorlato. Nel corso degli anni affinò la ricetta: una particolare miscela di 5 mieli, le mandorle italiane accuratamente selezionate e tostate. Una cottura di ben 10 ore per una dolce friabilità, una montatura “a spuma” e la colorazione leggermente ambrata. Il tutto posato a mano: fiocco dopo fiocco su di un letto di cialda. Una “poesia” che custodita e perfezionata  dai figli Germano e Bianca oggi continua con nipoti Marco e Pietro, nel laboratorio di Dolo, un paese lungo la Riviera del Brenta, a poco più di 10 Km da Venezia.

Il risultato? Un prodotto assolutamente naturale per la scelta delle materia prime: le mandorle italiane, i mieli biologici di varie regioni, l’albume  proveniente da galline allevate a terra, la  vaniglia in bacca, lo zucchero di canna integrale, le farine integrali per i biscotti. E ancora. Il mandorlato Scaldaferro è privi di coloranti, conservanti, altri additivi o grassi estranei alla materia prima.

tavolettaQuesta la storia di un’eccellenza tutta italiana. Adesso vi raccontiamo una storia esperenziale che ha coinvolto le passioni e i sensi di chi l’ha vissuta. Già, perchè il Mandorlato Scaldaferro non può che essere paragonato ad un’opera d’arte per il profumo, per il gusto, per l’aspetto. Pensiamo ad una Sinfonia…di Brahms. Una successione di accordi maestosi introducono un primo tema solenne che riappare frequentemente. Interviene poi un melodioso assolo di flauto, quindi ha inizio lo sviluppo, con idee espresse con chiarezza e tranquillità e trattate con ricchezza di colore e raffinatezza di stile. E’ quello che evocano le Tavolette di torrone friabile alle mandorle, ai pistacchi e alle nocciole.

mandorlati bisUna fantasia a tratti allegra e a tratti seria, diventa più gioiosa, forte e intensa…è sicuramente il gusto de I Mandorlati, i biscotti frutto di un’antica ricetta dei pasticcieri veneziani del ‘700, scoperta dalla famiglia Scaldaferro nella Biblioteca Marciana di Venezia.

cioccolaUna melodia semplice ma molto aggraziata e gioiosa, che infonde serenità e appagamento… è il “suono” delle Dragées al torrone ricoperte di cioccolato bianco, morbide praline al torrone. E del favoloso Cioccolato spalmabile con granella di mandorlato.

lattaTortina mandorlato custodita nella scatola di latta, un po’ retro, è il  tema principale (della Sinfonia), che fa pensare a un lied, affidato ai violoncelli, dapprima fantasioso, tenero e ricco di semplice grazia, poi  riflessivo e meditativo, e infine sognante.

torroncini

L’impasto viene cucinato soltanto nei giorni di luna crescente, lo zucchero integrale di canna esalta il profumo del miele di barena (leggermente amarognolo) proveniente da una pianta selvatica che cresce nelle barene lagunari; la vaniglia in bacca Bourbon delle isole Reunion, contralta con la mandorla pugliese dal gusto deciso. E’ il mandorlato friabile al miele salato della barena veneziana (edizione limitata), il suo gusto evoca un crogiolo di suoni dove si fondono, in continuo ed equilibrato ma inquieto divenire, le esigenze espressive più diverse…

Classico, arancio, limone, caffè, nocciola, cioccolato al latte e fondente, sono i gusti dei Torroncini morbidi realizzati dalla famiglia Scaldaferro in collaborazione con importanti chef internazionali: le sottili vibrazioni proposte da un itinerario espressivo che si fa diario intimo di mille esperienze…Dunque, se amate le Sinfonie di Brahms, le “note” dei prodotti Scaldaferro regalatele a voi!