A scoprire la maxi-truffa è stata la Guardia di Finanza di Ragusa, dopo un lungo piano di accertamenti per verificare il buon funzionamento di alcuni uffici Asl.Dalle indagini è emerso che la morte di alcune persone risalirebbe persino al 1990, ma gli uffici Asl di Ragusa hanno continuato a pagare i medici di famiglia di 12 comuni diversi, con rimborsi per visite e prescrizioni mediche.E solo i riscontri effettuati hanno permesso di appurare i numeri: più di 3.000 persone decedute ancora ancora in carico ai medici di base e 500.000 euro di danno all’Erario, come stimato dalle Fiamme Gialle di Ragusa. Il tutto grazie ad un apposito software che ha incrociato i dati pervenuti da tutti i Codici comuni Iblei e dalla Locale Asl 7.Le copie delle relazioni relative alle indagini sono ora in mano alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, per verificare e accertare eventuali responsabilità penali, e alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo, per il recupero del danno erariale.