La “workcation” (work on vacation) è la nuova tendenza di viaggio emersa nel 2020 che ci accompagnerà anche nel prossimo anno e forse nel lontano futuro: significa unire l’utile al dilettevole e lavorare da remoto in un luogo di vacanza. Che sia in montagna o al mare, l’importante è avere a disposizione un hotel o un resort con servizi digitali evoluti e stanze che permettano di rimanere connessi h24 per mandare mail e fare videocall ma godersi al tempo stesso, una volta chiuso il computer, una passeggiata all’aria aperta in un luogo da sogno. Molti alberghi e strutture ricettive si sono già attrezzati o si stanno attrezzando per queste necessità e per offrire anche nei prossimi mesi servizi dedicati a chi vuole lavorare sentendosi un po’ in vacanza.

Un concetto questo già esistente in realtà che ha guadagnato un grande slancio con la pandemia che ci ha colpiti a livello globale; la workcation, è entrata nel mondo del settore dei viaggi e dell’ospitalità ormai da alcuni anni. Solo nel 2019, è stato stimato che fino a 10,9 milioni di persone fossero “nomadi digitali”; si tratta di persone che necessitano solo di un laptop e di una connessione Internet per lavorare da remoto. È stato quindi stimato che le cifre dovrebbero aumentare in breve tempo per arrivare a 16 milioni, una crescita del 10% su base annua tra il 2020 e il 2022. Questa percentuale è stata calcolata tra l’altro prima della pandemia. Fino al 2020, questo concetto esisteva sotto forma diversa ed era in qualche modo limitato ad uno smartworking a breve termine. Il concetto ha anche cercato di fornire ai freelance una strada per lasciare i propri uffici, sistemarsi con un laptop all’ombra di un albero o su una spiaggia sotto un ombrellone ed esprimere la propria creatività al massimo incontrando persone che la pensassero allo stesso modo con cui condividere la rete e la conoscenza.

Nel 2020 il potenziale degli “smartworker” è aumentato drasticamente, viste le opportunità offerte dalla pandemia. Con un numero crescente di grandi aziende costrette ad adottare il concetto di lavoro da casa, molte di loro si sono rese conto che questo modello di lavoro è degno di considerazione anche per il futuro, dato che i propri dipendenti si sono mostrati in una certa misura più produttivi e si è visto l’enorme risparmio sui costi dal punto di vista operativo. Di conseguenza, questo ha rappresentato un’opportunità per una destinazione come le Seychelles non solo a breve termine, durante il periodo della pandemia, ma anche per il futuro.

A tal fine, il Seychelles Tourism Board (STB), la Seychelles Chamber of Commerce and Industries (SCCI), il Department of Tourism, il Seychelles Investment Board (SIB) e la Seychelles Hospitality and Tourism Association (SHTA) con il supporto delle maggiori autorità governative hanno presentato il programma “Seychelles Workcation Retreat” che è entrato in vigore lo scorso febbraio e che consentirà ai visitatori che ne faranno richiesta (attraverso un preciso iter) di lavorare a distanza alle Seychelles da un minimo di 30 giorni fino a 1 anno.0