Il ritmo di Duke Ellington e Giorgio Albertazzi che dà vita ai protagonisti shakespeariani: dal problematico Amleto al tormentato Otello, dall’abile Marcantonio al dolce e disperato Romeo. Il tutto coadiuvato da un’orchestra di solisti jazz, da un’impareggiabile cantante come Amii Stewart (che interpreta anche vari personaggi, da Cleopatra a Lady Machbeth), e da una eccezionale Serena Autieri che canta e recita di volta in volta nei panni di Puk, di Giulietta e di Ofelia.
Improvvisazioni, gioco, dramma e commedia. Come nasce questa miscela esplosiva lo spiega lo stesso Albertazzi: Anni fa, durante una tournée in Canada con i suoi Cats, Duke Ellinghton scopre Shakespeare. Quello che colpisce uno dei più grandi inventori di jazz è il fatto che, nei drammi scespiriani tra morti e assassini, vincitori e vinti, amanti e amati, su tutto aleggia uno spirito di grande leggerezza ed energia.In scena con Shakespeare, è vero, si muore, ma ci si rialza subito, più vivi di prima. Duke e i suoi solisti sono lì, ogni sera, ad applaudire e giocare. Nascono così 9 suites – Such sweet thunder – di grande bellezza che testimoniano l’incontro tra l’albero del jazz (tanti rami, uno diverso dall’altro) e l’albero di Shakespeare (tanti rami, uno diverso dall’altro). Anzi secondo Duke l’albero è uno solo, come dire che il Bardo scrive su ritmi cui il jazz può fare da complice espressivo. Nascono così Amleto, Otello, Cleopatra, Romeo e Giulietta, e tutti gli altri. Noi li abbiamo messi in scena. Roma. Teatro SistinaDal 6 al 25 ottobreInfo:06.42007130