Le Sicilie da conoscere e da amare sono tante. C’è la Sicilia che si tinge di colori forti, specie al tramonto, colpisce col vigore del rosso, del turchino, dell’oro. Quella ventosa, dove le calde correnti africane che sagomano le dune e le spiagge dorate dominano incontrastate l’odorosa macchia mediterranea. Quella lambita dal mare che infuria sulle scogliere riecheggiando i clamori di mitiche battaglie e duelli. E c’è anche un’altra Sicilia: quella delle riserve naturali, delle spiagge selvagge e delle antiche rovine.
Lungo il litorale si trovano angoli di straordinaria bellezza come la Scala dei Turchi, una scenografica parete rocciosa a picco sul mare scolpita nei secoli dal vento e dalla pioggia, lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle, e i sei chilometri di arenile della Riserva Naturale di Torre Salsa, gestita dal Wwf. Qui le spiagge sono selvagge e non facilmente raggiungibili, se non a piedi camminando nella macchia mediterranea.
Sempre intorno ad Agrigendo si visita uno dei principali patrimoni archeologici: la Valle dei Templi, con i grandiosi resti dell’antica colonia greca di Akragas, costruiti nel V secolo a.C. in tufo arenario. Arrivando all’ora del crepuscolo, la luce naturale insieme all’illuminazione artificiale contribuisce ad accendere il caldo color ambrato dei templi dorici e a rendere magico il fasto di questa eccezionale eredità dei Greci. C’è un angolo di paradiso nella Valle dei Templi: è lo storico Giardino della Kolymbethra, un sito archeologico unico, caratterizzato dall’inebriante profumo dei limoni e degli aranci, dei mandorli e degli olivi.
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