Se Siracusa è giustamente famosa per la Neapolis e per tutti gli altri reperti archeologici che ne testimoniano il glorioso passato, non tutti sanno che la sua provincia possiede il maggior numero di aree protette dell’intera Regione Sicilia. Per chi si trova in vacanza da queste parti, le riserve naturali possono dunque costituire un’interessante alternativa alla giornata in spiaggia o a quella tra le rovine, fermo restando che alcune delle oasi più apprezzate possiedono al loro interno anche questi elementi. Scopriamo insieme quali sono?
Partiamo da Pantalica; istituita nel 1997, questa riserva si estende nella Valle dell’Anapo e tocca diversi comuni (principalmente Ferla, Cassaro e Sortino). Il fiume che dà il nome alla Valle ha creato una serie di canyon (le Gole di Pantalica), di grande interesse naturalistico; visitatela in Primavera per godere di tutto lo splendore della natura. Sono notevoli anche le due grotte (quella dei pipistrelli e la grotta Trovato) e l’immensa necropoli, che comprende più di 1000 tombe scavate nella roccia.
Anche l’oasi faunistica di Vendicari gode di ottima fama. Costituita più di recente rispetto a Pantalica, è rinomata per la ricchissima fauna (aironi, fenicotteri, volpi, tartarughe, pipistrelli, serpenti e molti altri) ma anche per le numerose attrattive archeologiche, che spaziano da latomie ellenistiche e catacombe bizantine a edifici più recenti, come la vecchia tonnara, risalente al 1700. Vendicari comprende anche la meravigliosa spiaggia di Calamosche, unanimemente riconosciuta tra le più belle del nostro Paese. La Riserva di Fiume Ciane e Saline, invece, è famosa per la folta presenza del papiro, che cresce spontaneamente lungo il corso d’acqua; rifugio per aironi, anatre e trote autoctone, l’oasi ospita anche saline realizzate nel XVII secolo (da cui il nome) e rimaste attive fino a pochi decenni fa.
Al termine di una giornata che, ci scommettiamo, sarà stata impegnativa, affittate una stanza su Expedia e riposatevi per le gite dell’indomani. Se apprezzate le grotte, potrete trovare soddisfazione da una visita alla Riserva di Grotta Monello o da una alla Riserva Naturale di Grotta Palombara, entrambe amatissime da pseudoscorpioni e pipistrelli. Se invece soffrite di claustrofobia dirigetevi alla Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile, sita a circa 40 chilometri da Siracusa. Come a Pantalica, il lavoro di un fiume (il Cassibile, che nel mondo antico era noto come Kakyparis) ha creato gole e canyon di enorme bellezza, tra cui spicca Cava Grande, lunga 10 chilometri e profonda 250 metri; un tempo era abitata, come testimoniano le abitazioni rupestri ricavate nella pietra. Purtroppo, a seguito di un incendio, molti dei sentieri sono tutt’oggi chiusi al pubblico, ma si tratta di un luogo troppo importante perché la situazione duri all’infinito: vi consigliamo di consultare il sito ufficiale della riserva per essere aggiornati nel momento in cui sarà decisa la riapertura.