La produzione di musica da camera per archi di Čajkovskij non è molto cospicua, anche se Firenze fu meta deiviaggi di Čajkovskij diverse volte e dobbiamo pensare che il compositore avesseun debole per la città toscana, in quanto le dedicò il Sestetto per archi “Souvenir de Florence”. Il musicistarusso iniziò la composizione del Sestetto nel 1887, ma lo completò solo treanni più tardi. Una prima esecuzione informale avvenne presso l’Hotel de Russiea Pietroburgo. In questa occasione, Čajkovskij fece ascoltare il Sestetto aisuoi amici, tra i quali erano presenti anche Glazunov e Liadov, che espresseroalcune riserve sull’opera, tanto da indurre l’autore ad apportare alcunemodifiche al terzo e al quarto movimento. La prima ufficiale avvenne alla fine del1892 nella Società di Musica da camera di Pietroburgo. La predilezione per lamelodia traspare indubbiamente anche dalle pagine di questo Sestetto, anche sedobbiamo ammettere che si tratta in effetti di una melodiosità prettamenterussa, che poco ha a che vedere con il lirismo italiano, che pure Čajkovskijamava molto. Nell’Allegro con spirito, due temi, uno più energico e ritmato el’altro più sereno e melodico, si contrappongono in un intreccio dinamico dallegrandi potenzialità espressive. L’Adagio cantabile e con moto presenta unalinea melodica dolce e fragile suonata dal violino e dal violoncello mentre ilpizzicato degli archi li accompagna. Una sezione centrale presenta un nuovotema per poi riprendere la melodia iniziale. Nell’Allegretto moderato, un ritmodi danza alterna momenti di assolo della viola e del violoncello al tutti degliarchi. Il carattere malinconico del movimento viene bilanciato dal Triocentrale, più brillante e spensierato. Nell’Allegro vivace conclusivo risuonanogli echi di una danza contadina. Il movimento presenta una struttura polifonicain cui diverse voci si intrecciano tra loro, per poi concludersi in una codavivace ma equilibrata.La Sinfonia n. 9 in Mi bemollemaggiore (Op. 70) di Dmitrij Šostakovič è stata scritta nel 1945 ed eseguitaper la prima volta il 3 novembre dello stesso anno, diretta da EvgenijMravinskij. La sinfonia avrebbe dovuto, secondo il regime, rappresentare lavittoria della Grande guerra patriottica, attraverso toni trionfalistici edepici, e diventare la versione sovietica della ben più celebre Nona diBeethoven. In questo senso, la sinfonia avrebbe dovuto completare la cosiddettaTrilogia bellica, descrivendo la vittoria dell’URSS, composta anche dallaSettima (che descrive la guerra stessa) e dall’Ottava sinfonia (che omaggia levittime). Šostakovič, sorprendendo e irritando i vertici del potere, composeinvece una sinfonia semplice, allegra e piena del suo solito humor, e costruitasulla struttura classica della sinfonia di Haydn. Il regime, ovviamente, nontollerò una simile composizione, e la sinfonia venne ritenuta un affronto allamemoria dei caduti per la patria. Diversamente, in Occidente, venne ritenutauna delle più riuscite opere del compositore.L’interesse per lamusica antica è uno dei tratti distintivi della produzione di Ottorino Respighi che, tra il 1917 e il1932, scrisse tre Suite di Antiche danze ed arie per liuto riprendendo etrascrivendo per orchestra composizioni di autori del passato. Le Suite, spessoeseguite non solo in Italia ma anche all’estero, godono di una buona fama esono apprezzate per il loro equilibrio formale e la raffinatezza compositiva. Nella Suite n. 3 vengono utilizzate tremusiche del XVI secolo e una del XVII. L’Italiana, di autore ignoto, è unAndantino dal carattere sobrio e austero, mentre l’Aria di corte è delcompositore e liutista francese Jean-Baptiste Besard. Allievo del noto liutistaromano Lorenzini, Besard ne pubblicò il Thesaurus harmonicus divini Laurenciniromani in cui compaiono anche composizioni del francese. L’Aria di corte iniziacon un Andante cantabile che lascia poi il posto a diverse sezioni dalcarattere differente: un Allegretto, un Vivace, un Lento con grandeespressione, un Allegro vivace e un Vivacissimo. In chiusura viene ripresol’Andante cantabile iniziale. La Siciliana che segue, di autore ignoto, è unamelodia languida e malinconica di grande impatto emotivo. Chiude la Suite unaPassacaglia di Lodovico Roncalli, compositore e liutista bolognese che nel 1692scrisse i Capricci armonici sopra la chitarra spagnola. La Passacaglia iniziala sua processione musicale con toni solenni a cui si susseguono episodi dalcarattere più movimentato e vivace, per poi concludersi con un Largo finale. Domenica22 dicembre ore 17.30 lunedì 23 ore 20:30Auditorium Conciliazione |Orario botteghino:Dal Martedì al Venerdì: Ore 12.00 – 18.00 | Lunedì: Ore 12.00 – 19.30 | Domenica: Ore 15.30 – 16.30La Domenica e il Lunedì è possibile acquistare gli abbonamenti fino ad un ora prima del concerto.Via della Conciliazione, 4 – 00193 RomaPer Informazioni: Fondazione Arts Academy 06 44252303 | Ticket One 892101ACQUISTO ON-LINE – www.ticketone.it