Conto alla rovescia per Natale. Giorni di festa, regali sotto l’albero, tombolate…ma soprattutto tavole imbandite. Come quelle che abbiamo visto nello straordinario volume di Alberto Pinto, Tavole (L’Ippocampo). Imbandire una tavola per questo decoratore (che quando non dirige un cantiere per la sua clientela mondiale è in giro per il mondo a soddisfare la curiosità innata del collezionista) significa dare un un riflesso culturale al senso di ospitalità. Ogni allestimento evoca un’idea, un impulso, il tutto condito da uno spirito effervescente che contagia chi resta senza parole davanti alle sue sontuose scenografie.Colpisce nel capitolo dedicato alla passione per il collezionismo la tavola allestita con un servizio di piatti a decorazioni floreali datato 1820 e appartenuto a Laurence Spelman Rockfeller. Semplici bicchieri Dior e sobrie posate d’argento completano l’apparecchiatura su una tovaglia di pallido taffettà. La decorazione è affidata ad una composizione di rose e peonie che  sembrano attirare farfalle volteggianti sopra la tavola. Sono appunto i fiori che Alberto Pinto ama in particolare e quando vuole stupire gli ospiti si affida a Bruno Roy (specializzato nell’arte di disporre i fiori) con cui collabora da tre decenni.Continuando a sfogliare questo volume che ci fa sognare ad occhi aperti, ci accorgiamo che Pinto non ama solo i fiori ma nutre una grande passione per il cristallo, materiale che nasce con la complicità del fuoco e si indurisce restituendo l’illusione dell’immortalità. Dai mirabili pezzi inglesi realizzati da William Yeoward ai Baccarat, passando per i calici da vino del Reno, i loro magici riflessi accendono di magia una tavola dove anticonformismo, eccletismo e sensibilità si fondono per celebrare una talentuosa regia. Una tavola scenografica, dunque, dove sfilano personaggi in porcellana o bronzo oltre ad un vero e proprio bestiario di animali fantastici e reali cesellati da orafi dei secoli scorsi.E che dire delle tavole allestite nelle dimore estive, dove Alberto Pinto soggiorna quando lasciata la residenza parigina, spalanca porte e finestre per godersi lo spettacolo del mare. Qui a mezzogiorno rimpiazza la tovaglia con un set da tavola e il servizio di porcellana con piatti in terraglia. Rami di corallo e stelle marine al posto dei fiori. La sera una rusticità apparente fatta di tovaglioli di lino, piatti in ceramica e bouquet ospitati in cesti intrecciati, invita alla gioia di vivere.Non solo servizi sontuosi e bicchieri scintillanti. Per la tavola di ogni giorno il nostro epicureo adotta un rigore geometrico senza abbandonare la consueta eccentricità:così l’allestimento omaggia un’opera d’arte, un quadro astratto o una misteriosa scultura africana. Allora ogni elemento partecipa dell’armonia generale pur restando discreto. Abbiamo parlato di armonia…ecco, le tavole riunite in questo spettacolare volume ricordano, per noi, una sinfonia di Brahms. Tavole
Alberto Pinto 216 pagine
192 fotografie a colori
 € 39,90L’Ippocampo