“Ma per le vie del borgo, dal ribollir de’ tini, va l’aspro odor de’vini, l’animo a rallegrar”.Così il Pascoli cantava la vendemmia un secolo fa. Perché la vendemmia non è solo lavoro ma anche gioia e atmosfera di festa. Il momento giusto. L’uva da tavola si raccoglie , l’uva da vino si vendemmia. Dunque vendemmiare significa raccogliere i grappoli nel momento migliore, cioè quando il succo degli acini ha raggiunto un contenuto in zuccheri e un’acidità ideali per la pigiatura e la vinificazione. Un tempo la scelta del momento giusto era affidata all’esperienza del vignaiolo, oggi si ricorre a tecniche sofisticate ma la capacità dell’uomo resta determinante anche nell’era del computer. Secondo riti e tradizioni, il mese della vendemmia è settembre. In realtà le caratteristiche geografiche dell’Italia, comportano che il periodo per vendemmiare abbia un arco di tempo più ampio, da agosto a novembre. Al sud si inizia in agosto perché il sole e il caldo portano prima a giusta maturazione gli acini; a settembre tocca alle zone padane e prealpine; a ottobre e fino a novembre nelle zone più fredde. Inoltre per ottenere vini bianchi e leggeri, è necessario anticipare la vendemmia; al contrario per avere vini rossi e corposi. Antichissima la raccolta manuale che assicura la migliore qualità. Oggi però si va diffondendo l’uso di macchine sofisticate che consentono una maggiore rapidità ma si perde l’atmosfera particolare. Infatti quella della vendemmia non è solo una delle fasi di produzione del vino ma molto di più: è l’antica festa della campagna!