Tuttalpiù muoio è la risposta di Filippo Timi nonché titolo del suo primo libro scritto insieme a Edoardo Albinati, edito da Fandango Libri e diventato spettacolo teatrale come “La vita bestia”, nel 2006. Il protagonista del racconto, Filo si ispira con tutta evidenza al suo autore Filippo Timi, diventato negli ultimi anni una rivelazione del teatro italiano (Premio Ubu come migliore attore under 30 nel 2004). Filo è un ragazzo balbuziente, mezzo cieco, grasso, epilettico e gay. In lui praticamente risiedono tutti i numeri per essere un emarginato a vita: eppure, eccolo sempre pronto a rimboccarsi le maniche, a risollevarsi di volta in volta dalle cocenti sconfitte che la vita lo costringe a subire, convinto che “tuttalpiù” la cosa peggiore che potrà capitargli sarà di lasciarci le penne. Un vero devoto a Pollyanna, che come lui, sfortunata dalla nascita, riesce sempre a trovare il bello nelle cose tremende che le accadono.  Nato a Ponte San Giovanni da madre infermiera e padre assente, Filo è un ragazzo che trova il suo riscatto diventando un attore. Vive gran parte della sua infanzia tra la sua modestissima casa e quella delle zie , il campo di pattinaggio che sarà costretto ad abbandonare per mancanza di soldi e la parrocchia. L’adolescenza è segnata da una violenza sessuale da parte di un coetaneo e un amore non ricambiato per Sonia Sorci, una ragazzina bulimia, incapace di lottare per quel suo sogno di diventare ballerina. Accanto a Filo, ancora più vitale di lui, sua madre, leonessa dagli artigli spuntati, “la prima a farsi i capelli rossi a Ponte San Giovanni”, una donna forte, capace di accettare l’omosessualità del figlio con grande filosofia, “pronta a vendere un rene pur di tirare avanti, per superare la povertà…” Una volta cresciuto Filo tenterà l’avventura nel mondo dei grandi, lotterà contro le umiliazioni, la mancanza di soldi, la fame da cibo, cercando a tutti i costi: “di diventare qualcuno”.  L’amore per il palcoscenico, lo spinge a scappare dalla sua famiglia e sopratutto dallo squallore della vita di paese. Scoprirà a sue spese che la vita scorre a un ritmo vertiginoso, che l’amore esiste ed è un vulcano in eruzione, che il teatro è per lui l’unico riscatto capace di salvarlo.   Tuttalpiù muoio è un libro scritto con ferocia, ora cinico e amaro, ora tragicomico, e per alcuni versi anche esilarante. Può essere considerato uno dei romanzi più dirompente  mai scritto fino ad oggi, una sorta di specchio dei costumi italici, dei vizi e delle virtù di chi cerca di sopravvivere attraverso l’arte d’arrangiarsi.  Un percorso vero e proprio nella psiche dell’autore Francesco Timi, nelle sue contorsioni fisiche e mentali.  Tuttalpiù muoiodi Filippo Timi e Edoardo AlbinatiPrezzo € 8,00Editore Fandango Libri