Il grnade violinista, beniamino del pubblico romano, per questa serata sarà sul palco nella doppia veste di direttore e violino solista. Ughi suonerà con un violino Guarneri del Gesù del 1744, dal suono caldo dal timbro scuro, forse uno dei più bei Guarneri esistenti. Sarà un concerto dedicato al virtuosismo ottocentesco di Niccolò Paganini e alla raffinata creatività di Joseph Haydn, del quale si chiudono così idealmente le celebrazioni per il bicentenario della morte. Del compositore austriaco sono in programma la Sinfonia n. 44 in mi minore ‘Trauersymphonie’ completata fra il 1771 e il 1772, impregnata di spirito preromantico, quello dello “Sturm und Drang” che induce Haydn ad assumere modi concitati e cupe tonalità minori. Molti anni dopo, pare che Haydn avesse espresso il desiderio di volere l’Adagio della Sinfonia come accompagnamento ai propri funerali. Il desiderio non fu realizzato, ma se ne tenne conto nel settembre del 1809, a Berlino, quando tale Adagio fu inserito fra le opere scelte per un concerto commemorativo, pochi mesi dopo la morte del compositore. A seguire il Concerto per violino in do maggiore quest’ultimo di assai raro ascolto. Il Concerto per violino e orchestra in re minore n. 4 di Paganini, scritto nel 1830 e più volte eseguito dallo stesso autore in Germania, è un capolavoro ritornato alla luce soltanto nel 1954 e subito assai amato, banco di prova per tutti i grandi virtuosi dello strumento. Il suo “Rondò galante” conclusivo è quanto di più funambolico il genio violinistico di Paganini ci abbia lasciato e Uto Ughi ne sa sempre trarre vere e emozionanti scintille, che infiammeranno certamente anche questa volta il pubblico di affezionati e appassionati. Info: tel. 06 3201752