Las Vegas spunta come un’oasi felice nel deserto dopo svariate miglia percorse attraversando paesaggi brulli e isolati. Solo che anziché riserve d’acqua fresca e palme ombreggianti  troviamo centinaia di casinò e palazzi volutamente kitch che già da lontano brillano con luci di mille colori. Il clima festoso e godereccio che caratterizza questa città non tradisce la sua fama: appena arrivati veniamo coinvolti in un turbinio di persone visibilmente su di giri che si sposta allegramente da un ristorante a un casinò o viceversa. Tra loro anche qualcuno che a Las Vegas viene soprannominato “red eyes”: sono i giocatori irriducibili, quelli che si recano nella città durante il fine settimana e passano le notti in bianco tentando la fortuna nei casinò. Una fortuna che, però, non arriva mai.Non è un caso, infatti, che chi a Las Vegas ci abita davvero, neanche ci prova a giocare d’azzardo perché gli unici che possono riuscire a racimolare qualcosa sono i turisti. Il sistema, infatti, prevede di lasciare vincere al giocatore una certa somma di denaro che  si sa dovrà restituire (con gli interessi!) alle casse del casinò. Solo chi gioca poco e sa fermarsi in tempo guadagna qualcosa. A tutti gli altri non resta che tornare al lavoro nelle loro città per guadagnare soldi che potranno sperperare a Las Vegas il week end successivo. Nessuna paura di ritrovarsi senza neanche il minimo indispensabile per tornare a casa: i padroni del casinò sono ben felici di pagare il biglietto aereo ai giocatori affezionati rimasti in mutande, con tanti saluti e raccomandazioni di tornare presto! Non è un caso che la città di Las Vegas sia stata fondata da un noto malavitoso degli anni ‘30… Chi è molto ricco ha un’altra possibilità per impiegare denaro a Las Vegas: ci si può, ad esempio, costruire un monumento! Non una statua con le effigi del facoltoso miliardario, ma palazzi abnormi e grotteschi che sono un vero e proprio esempio di megalomania. Restiamo impressionati davanti a strutture come il palazzo Trump, un grattacielo altissimo interamente dorato, o davanti al famosissimo Caesar Palace che ha l’ambizione di ricreare l’atmosfera dell’antica Roma, con una gigantesca riproduzione di Cesare ad accogliere gli ospiti. Insomma a Las vegas è impossibile non divertirsi: ci sono troppi spettacoli, troppe opportunità per restare immuni dal suo fascino. Ma è un divertimento che non dura troppo a lungo: dopo qualche giorno sentiamo la necessità di riprendere il nostro viaggio attraversando i grandi spazi del west America, per rituffarci nella natura incontaminata e disintossicarci dagli sfarzi e dagli eccessi di quella piccola oasi unica al mondo, da vedere e da vivere almeno una volta nella vita.