Coraggio, passione, spirito di sacrificio, libertà questi gli ingredienti di “300”, il coinvolgente racconto dell’antica battaglia delle Termopili, nella quale il re Leonida e 300 Spartani affrontarono la morte per combattere l’avanzata di Serse e del suo enorme esercito persiano.

Il film è interpretato da Gerard Butler (“Il fantasma dell’opera”), Lena Headey (“Brothers Grimm”), David Wenham (la trilogia di “Il signore degli anelli”) e Dominic West (“The Forgotten”). La sceneggiatura è di Zack Snyder & Kurt Johnstad e Michael B. Gordon, tratta dal romanzo grafico di Frank Miller e Lynn Varley.
“300” è prodotto da Gianni Nunnari (“The Departed”), Mark Canton (“La terra dei morti viventi”), Bernie Goldman (“La terra dei morti viventi”) e Jeffrey Silver (“Training Day”), con Deborah Snyder, Frank Miller, Craig J. Flores, Thoms Tull, William Fay e Benjamin Waisbren come produttori esecutivi.
Larry Fong è il direttore della fotografia, James Bissell lo scenografo, William Hoy il montatore, Michael Wilkinson il costumista e Chris Watts il supervisore degli effetti visivi. Le musiche sono di Tyler Bates.

Misteriosa e crudele la società spartana resta una delle civiltà più enigmatiche della storia. Al suo fascino vissuto fin dall’infanzia, non ha resistito Frank Miller, che ha scritto il romanzo grafico “300” che ha ispirato il film firmato da Zack Snyder.

Questa la storia. Leonida fa capire ai Persiani cosa pensa della loro minaccia uccidendo i messaggeri. Ma i politici non vogliono combattere. Terone, interpretato da Dominic West, rappresenta un nuovo tipo di Spartano, più interessato a negoziare per il potere che a combattere per la libertà.

Il Consiglio di Sparta invia Leonida a consultare l’Oracolo, una giovane donna circondata dagli Efori, uomini anziani che interpretano i suoi segni. “Leonida intuisce esattamente le intenzioni dei Persiani e sa come fermarli”, dice Frank Miller, “ma ha tutti contro. Il Consiglio non vuole entrare in guerra, quindi usa come scusa la celebrazione dei riti della Carneia, durante i quali era proibito combattere”.

Leonida preferirebbe morire subito piuttosto che inchinarsi davanti a un conquistatore, ma se vuole sfidare Serse deve farlo senza l’esercito spartano. “Probabilmente Leonida è il personaggio più risoluto che abbia mai interpretato”, dice Butler, “e quando ha un momento di indecisione, quando ha bisogno di essere rassicurato rivolge sempre lo sguardo alla moglie. Lei spiega chiaramente perché lui deve andare in guerra, ‘Vai e muori. Non ti vedrò mai più, ma tu sarai un uomo libero.

Anche se non è alle Termopili con il marito, la regina affronta una battaglia in patria. Il sacrificio di Gorgo per Sparta e il futuro re, suo figlio, è uguale a quello di Leonida. “Gorgo è un guerriero, come Leonida. Deve convincere la città e il paese a sostenere il re”, afferma Johnstad. “E nel frattempo eludere le manovre politiche di Terone”.
Intorno a Leonida si raccolgono 300 Spartiati, tutti volontari della sua guardia personale, tra i guerrieri più abili e coraggiosi del paese. Lui non può dichiarare guerra, ma può infliggere un colpo a Serse.

Dilios, guerriero spartano e narratore nel romanzo grafico, è interpretato da David Wenham, un attore australiano diventato popolare negli Stati Uniti con la trilogia di “Il signore degli anelli”.
Il personaggio di Dilios ha risolto per Snyder il problema di come riportare la voce narrante di Miller nel film. “Avere un narratore permette al fantastico mondo di Frank di prendere vita”, afferma Snyder. “E’ stato molto importante che il racconto di Dilios accompagnasse la storia, perché rispecchia nel film la prosa di Frank”.

I tre uomini che guidano gli Spartani sono Leonida, Dilios e un enigmatico guerriero detto il Capitano, interpretato da Vincent Regan, che porta in battaglia anche il figlio maggiore, Astinos, interpretato da Tom Wisdom.

Nell’esercito persiano gli Spartani trovano un degno avversario. Serse ha messo insieme una forza straordinaria ed esotica, con animali feroci provenienti dall’Africa e maghi, e gli Immortali, le guardie del corpo dell’imperatore.

“Leonida è l’opposto di Serse, che siede sul suo alto trono, corrompe, seduce, uccide i suoi uomini per conquistare la vittoria”, nota Butler. “C’è una bella battuta in cui Serse dice ‘Come puoi stare contro di me quando io potrei uccidere tranquillamente ognuno dei miei uomini per vincere?’. Leonida risponde ‘E io morirei per ognuno dei miei’. Questa per me è l’essenza di Leonida”.

Il piano di Leonida di usare la struttura geografica della Grecia contro i Persiani, porta i suoi 300 soldati alle Termopili, uno stretto passaggio obbligato per chi, come i Persiani, era diretto verso le regioni centrali della penisola ellenica. Il passo fornisce agli Spartani un notevole vantaggio strategico, ma non è inaccessibile, come scopre Leonida dal deforme Efialte, che gli parla di un sentiero nascosto tra le rocce. Interpretato da Andrew Tiernan, Efialte è definito da Deborah Snyder “un personaggio triste, è stato cacciato da Sparta alla nascita, ma tutto quello che desidera è essere uno Spartano”.

Quando l’orizzonte si oscura per l’arrivo dell’esercito di Serse, inizia la battaglia. “La storia dei 300 Spartani è più di una semplice battaglia”, dice Miller. “Leonida sa che i suoi uomini non possono sconfiggere l’esercito persiano. Sa che non hanno nessuna possibilità di sopravvivere, ma loro sono pronti a morire. Io considero gli Spartani i vincitori delle Termopili. Si può vincere perdendo”.

Un avvenimento storico trasformato in mito che conduce all’essenza dell’essere Spartano. Con “300” si è voluto rendere giustizia a un grande momento della storia.

Un film di spessore, dunque, realizzato con grande passione e professionalità che dai paesaggi alle battaglie, dall’azione alle strutture architettoniche, provoca un’immersione nel racconto.
Una storia, ricca di passione ma anche di brutalità, che parla di politica e molte altre cose, in un’atmosfera iperrealistica.