🎄 Benvenuti nel periodo dell’anno in cui si finge di essere felici

È ufficiale: siamo entrati nella stagione in cui tutto intorno ti urla “allegria”, ma dentro hai solo un cantiere aperto. Lucine ovunque, countdown nei supermercati, playlist natalizie attivate contro la tua volontà… e tu? Tu stai lì, con la mandibola serrata, già a pensare a regali, pranzi, soldi che non hai, parenti che non vuoi.

L’ansia da feste non arriva a dicembre. Arriva molto prima. È un’ansia subdola, che si traveste da “organizzazione”, da “voglio far felici tutti”, ma sotto sotto è solo quella vecchia, familiare paura di non essere abbastanza.

🧠 1. Smettila di voler gestire tutto (spoiler: non puoi)

Uno dei motivi principali dell’ansia pre-feste è la mania del controllo. Liste infinite, aspettative altissime, l’illusione che se organizzi tutto in anticipo allora non ti stresserai… ma sorpresa! Il controllo è un mito.

La realtà? Ci sarà sempre il regalo sbagliato, il cugino che non risponde ai messaggi, l’albero storto, il panettone bruciato. Quindi no, non serve che tu sia il project manager della felicità altrui. Semplifica. Taglia. Rimanda. Osa dire: “quest’anno non lo faccio”.

💰 2. Il Natale non è una prova economica (ma la società dice il contrario)

Spesso, l’ansia da festività è legata a un tema molto concreto: i soldi. Regali, viaggi, cene, outfit per eventi di dubbia utilità. Il bombardamento commerciale comincia da Halloween e ti fa credere che, se non spendi, stai “facendo le feste male”.

Falso. I regali non devono svuotarti il conto corrente. Se una cosa è fuori budget, non è una questione morale, è una questione di realtà. Fai regali piccoli, personali, creativi. Oppure comunica chiaramente che non parteciperai alla gara. Vedrai che molti ti seguiranno (e ti ringrazieranno).

🧍 3. Il tuo tempo non è a disposizione di tutti (e neanche la tua salute mentale)

Hai presente la tabella di marcia delle feste?

  • 23 cena
  • 24 vigilia
  • 25 pranzo
  • 26 residui
  • 31 botti
  • 1 hangover

In mezzo, riunioni familiari forzate, drammi passivo-aggressivi e chilometri di logistica. Ma tu non sei Google Calendar.
Se qualcosa ti causa più disagio che gioia, sei autorizzato a dire di no. A disdire. A ritagliarti spazi tuoi, anche se sembrano “asociali”. L’autocura, in questi casi, è rivoluzionaria.

📱 4. Disinnesca il confronto social prima che parta la gara

Dicembre è la Coppa del Mondo del confronto digitale. Tutti postano felicità, lucine, biscotti, coperte e regali impacchettati con lacci di seta. Tu magari stai cenando con riso in bianco, in pigiama, sotto una coperta piena di briciole.

Evita la trappola. I social amplificano l’ansia, mai il contrario. Se stai bene, condividi. Se stai male, ignora. E se stai a metà (cioè come il 90% delle persone), prenditi una pausa. Disattiva notifiche, silenzia gli ossessionati dal Natale, e cerca spazi che ti fanno stare davvero meglio. Anche se sono silenziosi, privati, o pieni di serie tv.

🧯 5. Ricorda che non è obbligatorio essere felici

Il vero errore è pensare che le feste abbiano una missione: farti sentire bene. No. Le feste esistono e basta. Se per te sono un momento difficile, hai tutto il diritto di viverle in modo sobrio, selettivo, anche malinconico.
La felicità forzata è come la panna spray sulle torte tristi: fa scena ma non risolve nulla.

Ritagliati il tuo senso delle feste, che sia ridotto, alternativo, silenzioso, condiviso o personale. E se tutto fallisce: ricordati che a gennaio sparisce tutto, luci comprese.