“C’è una donna dietro ogni uomo”.Così Bent Hamer, regista norvegese, racconta la genesi del film Tornando a casa per Natale,“infatti è stata mia moglie a suggerirmi di leggere la raccolta di storie brevi di Levi Henriksen” dal quale il film è tratto, “perché secondo lei c’era qualcosa che i miei film precedenti avevano in comune con questo autore, così ho selezionato sette storie su dodici e le ho messe insieme nel film”.  Che intreccia storie d’amore, di sogni, nascita e morte intrise della tipica malinconia nordica, definita dal regista quella “della cintura della vodka” che va dalla Norvegia alla Russia, attraversando Svezia e Finlandia. “Il mio è soltanto un modo stilistico, continua Hamer, di raccontare la vita delle persone più fragili, più inclini a mostrare le proprie debolezze”. Scorrono così le vicende di una variegata umanità attraverso la quale il regista racconta il Natale ma soprattutto il significato di “casa”.Selezionato da due prestigiosi festival cinematografici, quello di Toronto e quello di San Sebastian, vincendo in quest’ultimo il premio per la migliore sceneggiatura, il film è atteso anche al Torino Film Festival.