Il referendum per riformare la legge elettorale in vigore non si terrà in coincidenza con le elezioni europee e amministrative del sette giugno, come chiedeva il centrosinistra. Secondo l’opposizione, votare lo stesso giorno avrebbe permesso di risparmiare circa 400 milioni di euro, che potevano essere utilizzati per sostenere le vittime del terremoto in Abruzzo. Ma la Lega nord si è opposta con forza e, minacciando la crisi di governo, è riuscita a convincere il premier Silvio Berlusconi a tenere separate le due votazioni.