La corte suprema statunitense ha respinto la richiesta presentata da tre fondi pensioni dello stato dell’Indiana per bloccare la vendita delle azioni della Chrysler alla Fiat. La decisione è stata presa in seguito alle pressioni da parte del governo statunitense e della Fiat, che hanno prospettato il fallimento della Chrysler entro la prossima settimana se non si fosse concluso l’affare. Gli stabilimenti della casa automobilistica sono fermi da più di un mese e le perdite ammontano a circa 100 milioni di dollari la giorno. L’accordo con la Fiat prevede di rimettere in moto la produzione entro un paio di settimane.




