Turner di Mike Leigh di racconta l’ultimo quarto di secolo della vita del grande ed eccentrico pittore inglese William Turner (1775-1851). Nel ruolo dell’artista inglese troviamo il bravo Timothy Spall, la cui interpretazione gli è valsa il premio come Miglior Attore all’ultimo Festival di Cannes. Il film analizza il rapporto difficile e conflittuale tra un comune mortale e la sua arte eterna, tra la sua fragilità e la sua forza.
La pellicola ripercorre alcune delle tappe fondamentali che hanno caratterizzato la parte finale della vista di questo grande artista. Tra queste: il legame col padre e la sua devota governante, da cui è amato ma verso la quale non mostra alcun interesse o riguardo; l’incontro con una vedova che gestisce una pensione sul mare, a Margate, con la quale alla fine andrà a convivere nel quartiere londinese di Chelsea; i suoi viaggi; il rapporto con l’aristocrazia terriera e la Royal Academy of the Arts.
“E’ stato un gigante tra gli artisti del suo tempo: risoluto e intransigente, straordinariamente prolifico, rivoluzionario nel suo approccio, abile nella tecnica, visionario e lungimirante.” Prosegue il regista: “Eppure, l’uomo Turner era eccentrico, anarchico, vulnerabile, imperfetto, inaffidabile e a volte rozzo. Poteva essere falso, egoista e cattivo, ma anche generoso, appassionato e capace di slanci poetici.”