I sintomi sono bruciore e gonfiore e, in alcuni casi, orticaria, difficoltà respiratorie e angioedema, dovuti al contatto con il liquido seminale. Sotto accusa frazioni glicoproteiche del liquido seminale, in particolare l’antigene “Psa” della prostata.L’allergia, nel 40% dei casi, si manifesta già dal primo rapporto sessuale, ma molte donne si vergognano a raccontare il problema al medico di famiglia o ad uno specialista e spesso scelgono erroneamente come rimedio l’astinenza, minando così la stabilità della coppia.  “I primi dati scientifici in materia sono datati 1958 – spiega il presidente dell’Isplad Antonino Di Pietro –  e da allora ad oggi si conoscono 80 casi in tutto il mondo descritti dalla letteratura scientifica. In Italia, per ora, non esiste nessun argomento scientifico in merito. In 25 anni di attività mi sono capitati due soli casi”.La diagnosi avviene con una reazione positiva allo skin prick test, che consiste nell’applicare una goccia dell’estratto allergenico sull’avambraccio e nel farla penetrare negli strati superficiali della pelle con la punta di una minuscola lancetta sterile.La buona notizia è che questa allergia non impedisce di avere figli, basta ricorrere alla tecnica del lavaggio dello sperma, mentre per la terapia a lungo termine si può ricorrere alla desensibilizzazione del sistema immunitario.