«Avremmo ucciso Mez per volontà di umiliazione e prevaricazione: è assurdo. Io e Mez eravamo amiche e non abbiamo mai litigato… È una ricostruzione fantasiosa, non basata sui fatti». Lo dice Amanda Knox in un’intervista al settimanale OGGI la prima dopo la pubblicazione delle motivazioni di condanna per lei e Raffaele Sollecito nell’appello bis per il delitto di Meredith Kercher. «Sono le speculazioni che mi condannano. I fatti mi assolvono», dice l’americana, che confida a OGGI: «Il verdetto mi ha veramente travolta e ci è voluto tanto tempo per riprendere coraggio».

Nell’intervista Amanda torna su tutti gli elementi indiziari, sulla sua prima confessione poi ritrattata («frutto di un interrogatorio coercitivo») e dice: «Convivo con questo doppio incubo: che l’errore giudiziario sarà confermato e l’estradizione concessa». E nel caso non venisse estradata? «Gli Stati Uniti diventerebbero la mia prigione… Mi peserebbe molto non poter tornare mai più in Italia e non poter visitare la tomba di Mez».