Ottobre 2006: Un po’ di anoressia, un po’ di bulimia… Non sono del tutto normale, ma credo che nessuna donna lo sia. Già, non è del tutto normale Amy Winehouse, e il suo ritorno sulla scena live lo ha ricordato al pubblico in maniera molto evidente. Tangibile. La ‘cantantessa’ inglese, più o meno figlia d’arte (i suoi genitori erano jazzisti ebrei), ha la musica nel sangue, ma col talento legato a quest’arte si porta dietro un carattere che, insieme a cattivi vizi, le ha attaccato alle spalle un’etichetta non certo apprezzabile… Club Eden Project, Cornovaglia, luglio 2007: la bella Amy, nuovamente davanti al pubblico, ha appena finito di cantare il terzo brano in scaletta. Prima di iniziare il quarto, però, va dietro le quinte e ci rimane per parecchi minuti. Il pubblico comincia ad irritarsi. Torna sul palco e comincia a schiaffeggiarsi e tirarsi il microfono in testa. Poi va verso la platea e sputa sulle prime file. La gente comincia ad andar via disgustata: Amy riprende il microfono, stavolta per cantare, ma scorda le parole. L’illustre quotidiano britannico The Sun comincia già a parlare di declino della star: e dire che il suo album di debutto, Frank, è appena della fine del 2003. Criticata fino ad ora positivamente per i suoi lavori, la voce paragonata a quella di Sarah Vaughan e Macy Gray, Amy Winehouse non è nuova a questi atteggiamenti: a partire dalla fine dello scorso anno ha cominciato a far parlare i tabloid inglesi dei suoi problemi con l’alcool (si è esibita ubriaca e ha parlanto male di un senatore, e ha anche dichiarato di essere un’ubriacona), ha interrotto Bono Vox durante un discorso di ringraziamento ai Q Awards, ha vomitato durante un’esibizione per poi riprendere a cantare… Il tutto perdendo e prendendo chili, in preda a psicosi maniaco-depressive. E lo scorso 18 maggio si è pure sposata con Blake Fielder-Civil, a Miami. Poi l’ultimo live, e gli sputi consequenziali. Gli sputi dei cantanti alla platea dall’alto delle loro esibizioni non sono una novità: chi segue gli Afterhours ne sa qualcosa (ma si vedano anche gli storici Sex Pistols o i Black Sabbat, o il recente Marilyn Manson…). Il comportamento della cantante inglese, però, va ben al di là della semplice esibizione con finalità di eccessivo protagonismo, e dimostra chiaramente quanto sia problematico il suo stato psichico. È stata una cosa triste e dolorosa vederla così, ha dichiarato uno spettatore all’uscita dal Club Eden Project…