Superba esecuzione oggi pomeriggio (replica domani 9 marzo ) all’Auditorium Conciliazione dell’Orchestra Sinfonica della Fondazione Roma diretta dal Maestro Francesco La Vecchia e del pianista Roberto Cappello per il Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile op.39 di Ferruccio Busoni.  Come scrisse lo stesso Autore, l’opera tenta di riassumere i risultati della prima maturità e rappresenta la sua conclusione. Non indica il futuro ma rappresenta il momento della sua nascita. Eseguito di rado per la notevole difficoltà della parte pianistica e  per la durata non indifferente (circa 75 minuti), il concerto non solo si discosta dal modello tradizionale ma viene immaginato in forma visiva. Infatti Busoni scrisse alla moglie in una lettera del 1902, parlando del suo abbozzo, di tre aspetti del suo Concerto: architettonico, paesaggistico e simbolico. Cinque (e non tre) i movimenti, indicativi del diverso spirito che aleggia in un’opera che rompe gli schemi della letteratura pianistica tradizionale. Dalla solennità del Prologo ed introito al virtuosismo del  Pezzo giocoso, alla centralità del Pezzo serioso, alla solarità di All’italiana, è il pathos del Cantico che chiude un Concerto da “brivido”. Instancabile, il pubblico dell’Auditorium ha potuto godere nella seconda parte delle coinvolgenti note di Romeo Giulietta-Suites per orchestra op.64 di Prokofiev che comunica in maniera pefetta l’atmosfera della tragedia shakespeariana. Riuscitissima la descrizione dei personagi e delle situazioni attraverso i cinque brani che passano da temi marziali a note delicate di flauti e arpa per arrivare all’apoteosi del romanticismo, la scena del balcone, descritta dalla dolcezza degli archi e dei legni.