Che si scelgano itinerari naturalistici nel Parco Nazionale dello Stelvio o si preferisca scoprire le tracce del ricco passato del centro storico, a Bormio l’autunno è la stagione perfetta per godersi magnifiche camminate all’aria aperta. Il clima è piacevole e i sentieri, non più affollati come nella stagione estiva, regalano emozioni imperdibili. I colori magici del foliage trasformano un’escursione in un’esperienza cromoterapeutica, gli avvistamenti dei cervi in amore regalano la suggestione unica del loro singolare richiamo. E poi chiesette, palazzi signorili, gli eventi, per rivivere a Bormio la storia della ricchezza di un borgo che per secoli è stato crocevia dei traffici tra nord e sud Europa.

A Bormio il foliage è una terapia del colore:
Il foliage è uno spettacolo che la natura ci regala ad ogni autunno e non c’è posto più sorprendente del Parco Nazionale dello Stelvio per goderne immersi in sentieri e paesaggi che lo rendono un vero trattamento di cromoterapia. In particolare, due sono le valli più spettacolari dove il foliage diventa un’emozione imperdibile: la Valle di Fraele e la Val Viola.
Contrasti mozzafiato, tra il color zaffiro dei Laghi di Cancano e il rosso dei Larici, caratterizzano le passeggiate nella dolce Valle di Fraele. Qui la conformazione è totalmente pianeggiante, così lo spettacolo è accessibile a tutti, in bici o a piedi. Percorsi adatti anche ai meno allenati, riveleranno ai visitatori l’originale bellezza dei due laghi artificiali formati dalle dighe di Cancano.

La Val Viola invece sorprende gli escursionisti con il suo silenzio avvolgente. Si tratta infatti di una zona protetta in cui il traffico a motore è regolamentato, così, liberi dal via vai estivo di bus e navette, la valle torna a risuonare esclusivamente dei suoni della natura. La Val Viola è una vallata ampia, pianeggiante e molto luminosa, ricoperta di imponenti abeti che si trasformano per tutto l’autunno in un manto arancione, spettacolo imperdibile per gli amanti dell’outdoor.

Alla scoperta della stagione degli amori dei cervi tra il foliage della Val Zebrù:
Irrinunciabile è un’escursione in Val Zebrù dove in autunno, oltre allo spettacolo del foliage, la stagione degli amori del cervo regala atmosfere incredibili. Questa valle ha una conformazione geologica molto particolare in cui s’incontrano il substrato siliceo, caratteristico delle Alpi, e quello calcareo, tipico delle Dolomiti interne. Questa peculiarità ha effetti spettacolari sulla flora: all’Abete Rosso, che occupa le parti più basse della valle, si sostituisce progressivamente il Larice e il Pino Cembro, man mano che si ascende, mentre sul substrato dolomitico, sul versante destro della valle, a queste specie subentra il Pino Mugo. Lo spettacolo del foliage qui, tra diversificazioni graduali di sfumature autunnali, è davvero una terapia di colori.

Ma la sorpresa più emozionante della Val Zebrù è imbattersi nel corteggiamento dei cervi (cervo nobile, cervo elafo e cervo europeo) che qui vivono in consistenti popolazioni. In principio di autunno (soprattutto nelle prime settimane di ottobre) i cervi maschi, che vagano solitari, vanno in cerca dei branchi di femmine per l’annuale rito della riproduzione. Per farsi notare dalle femmine, ma anche per allontanare gli altri pretendenti maschi, i cervi emettono un forte bramito e se necessario non si sottraggono a maestose lotte a colpi di corna. È davvero un’esperienza comune, durante tutto l’arco della giornata, avvistare cervi girovaghi e sentirne il bramito che risuona in tutta la valle; gli escursionisti più caparbi magari riusciranno anche ad assistere da lontano a questo rituale. I cervi, soprattutto al primo calare della notte, si spingono fino all’inizio dei sentieri, risultando così più facilmente visibili, a patto che non li si disturbi.

Le escursioni possono essere fatte a piedi – con percorsi che vanno da poche decine di minuti alle 5 ore, con dislivello fino a 700 m – da soli o accompagnati da guide esperte, mentre i meno allenati possono optare per le visite in jeep. Imperdibile è l’escursione organizzata in serata: si parte da Bormio in tardo pomeriggio e, dopo gli avvistamenti tramite binocolo, una tipica cena in rifugio attende gli escursionisti.