Lo rivela un’indagine condotta su quaranta atleti volontari da ricercatori australiani dell’università di Melbourne, pubblicata sulla rivista “British Journal of Sport Medicine”.
Tra gli sportivi del gruppo campione, chi ha scelto l’acqua ghiacciata ha accusato molto più dolore, a 24 ore dallo sforzo, rispetto a coloro che avevano preferito il bagno tiepido o caldo.
La pratica, peraltro spesso consigliata dagli stessi fisioterapisti per recuperare dopo uno sforzo, è insomma sbagliata e controproducente. Si basa solo sulle sensazioni percepite al momento dagli atleti: più una leggenda metropolitana, che una verità scientifica. “Molto più efficace e salutare”, spiegano i ricercatori australiani, “un bagno in acqua tiepida”.