Lo sapevate che l’aria che respirate in casa può essere causa di sintomi allergici come asma, rinite, congiuntivite o dermatiti? I maggiori indiziati sono gli acari della polvere, le muffe, i pollini e sostanze chimiche sprigionate dall’arredo e dai detergenti usati. La manutenzione dei caloriferi, l’apertura delle finestre e il controllo dell’umidità sono i tre punti fondamentali per tenere sempre fresca l’aria. E con un tocco green sarà ancora più pura.

Lasciamo uscire anche i virus

In inverno, anche se le temperature rigide all’esterno non invoglierebbero a farlo, è fondamentale cambiare quotidianamente l’aria in casa: per garantire un’ossigenazione adeguata, evitare la formazione di muffe e mantenere il giusto tasso di umidità. Inoltre, cambiare spesso l’aria degli ambienti è consigliato anche per prevenire la diffusione del covid-19, ed è quindi, in questi mesi invernali, più importante che mai.

Il nostro consiglio è di aprire le finestre di prima mattina per almeno 10-15 minuti, in particolare nella camera da letto. E poi più volte durante la giornata, se siete a casa, almeno 10 minuti ogni 2 ore. Anche le finestre dei bagni, a maggior ragione se si è prodotto molto vapore acqueo, vanno aperte spesso. E così anche per la cucina, altro luogo dove facilmente si creano ristagni di vapore e muffe.

Come mantenere la giusta umidità?

Il tasso di umidità all’interno dell’abitazione deve essere compreso tra il 40% e il 60%. Questo è importante soprattutto per scongiurare la presenza di muffe su muri e mobili. Per conoscerlo serve un igrometro, ma, in ogni caso, è bene seguire questi consigli.

Evitate, se avete alternative, di stendere il bucato in casa (in bagno o ancor peggio in camera da letto). Se proprio non potete farne a meno, utilizzate un deumidificatore portatile o la funzione apposita presente nell’impianto di condizionamento.

Riponete vestiti e tessuti (coperte, lenzuola e altro) negli armadi solo quando sono completamente asciutti: è fondamentale per evitare la formazione di muffe e cattivi odori.

In cucina, azionate la cappa aspirante ogni volta che vi mettete ai fornelli: le migliori sono quelle che, oltre ai filtri, hanno collegato un tubo che spinge all’esterno fumi e vapori.

In bagno, se non c’è la finestra, prevedete un impianto di ventilazione oltre al deumidificatore.

Via la polvere dai caloriferi

Tenere puliti i termosifoni è fondamentale per mantenere la salubrità domestica. La pulizia completa deve essere effettuata prima dell’accensione. E possibilmente di nuovo a primavera, dopo lo spegnimento dell’impianto.

Eliminare le bolle d’aria

Per cominciare, va fatta la pulizia interna dei caloriferi, importante per rimuovere eventuali bolle d’aria: queste infatti potrebbero alterare il potere riscaldante del termosifone. Posizionate una bacinella e alcuni stracci sotto la valvola di sfiato del termosifone e, con una pinza o con l’apposita chiave, apritela. Lasciate defluire l’acqua fino a che non si ferma e, a questo punto, richiudete la valvola.

Pulizia esterna

I termosifoni in ghisa (quelli più vecchi) sono i più difficili da pulire, mentre quelli in alluminio o metallo con le barre orizzontali si lavano più facilmente. Con un pennello a manico lungo o uno scovolino apposito rimuovete il più possibile la polvere nelle insenature del termosifone e nella parte posteriore. Passate quindi l’aspirapolvere con uno beccuccio sottile fin dove riuscite ad arrivare. Un altro modo efficace per pulire a fondo i caloriferi in ghisa è fare percolare dall’alto dell’acqua nelle insenature e raccoglierla in contenitori posizionati sotto il calorifero. Questa modalità è ottima per chi soffre di allergie alla polvere, perché pulisce a fondo senza disperdere nell’aria fastidiosi allergeni.

FONTE: CUCINA NATURALE