Lo studio americano, riportato sulla rivista “Nature Neuroscience”, ha rivelato come singole cellule, collocate nel lobo frontale del cervello, sono adibite ad esplicare la funzione di “flash memory”, simile ad una scheda RAM di un computer, volta a trattenere le informazioni per non più di un minuto ed a gestirle, in modo velocissimo, in meno di un secondo: una memoria tampone transitoria, quindi, volta ad aggiornarsi istante dopo istante, fondamentale  per fissare immediatamente i dati prima di localizzarsi nell’ippocampo, dove è sita la memoria principale del cervello, consolidante “i ricordi”, pari ad un “hard disk” di un PC. Cooper, che ha condotto l’indagine sui topolini, ha dichiarato che la “flash memory” è volta “a tenere traccia di continue nuove informazioni, alcune delle quali saranno poi incise nell’hard disk cerebrale”. I ricercatori hanno, infine, osservato come tale memoria tampone è, tuttavia, messa “KO” dalle droghe e dall’alcool.