Lo sostiene uno studio condotto dal Dipartimento di fisiologia dell’Università di Granada, in Spagna. In caso di carenza di ferro e demineralizzazione delle ossa, il latte di capra sarebbe insomma una soluzione migliore rispetto a quello di vacca, grazie all’alto contenuto di minerali quali ferro, calcio, fosforo e magnesio.
I ricercatori spagnoli hanno messo a confronto le qualità nutrizionali dei due tipi di latte (sia normali sia arricchiti di calcio) e ne hanno valutato gli effetti sui topi anemici. Gli animali che avevano ricevuto il latte caprino mostravano un recupero migliore dalla patologia, con un miglioramento dei parametri ematici e dei livelli dell’ormone che regola il bilancio del calcio nell’organismo.
Secondo gli autori dell’indagine, inserire il latte di capra nella dieta potrebbe avere un effetto positivo sul metabolismo dei minerali, e risultare vantaggioso per l’anemia ferropenica (carenza di ferro) e il deterioramento delle ossa. Tuttavia, i risultati attendono di trovare conferma sugli esseri umani.