Il trapianto di testa, il controverso progetto del dottor Sergio Canavero, si farà in Cina nel 2017 con l’aiuto degli scienziati russi. Lo annuncia il settimanale OGGI nel numero in edicola (anche su www.oggi.it).

Canavero, neurochirurgo di Torino, ha già avviato una collaborazione con il professor Xiao-Ping Ren della Harbin Medical University, ma sulle manovre italo-cinesi sono ora puntati gli occhi della Russia. Per due motivi. Il primo, perché nella città di Vladimir abita Valery Spiridonov, computer grafico trentenne, affetto dalla malattia di Werdnig-Hoffmann, grave forma di atrofia muscolare spinale: lui è l’uomo che ha scritto a Canavero per «mettersi a disposizione» per il trapianto di testa e diventare il «paziente zero».

Il secondo è per l’interesse dei professori russi Eugene I. Maevsky ed Elena V. Orlova, dell’Institute of Theoretical and Experimental Physics di Mosca. Da tempo questi scienziati conducono ricerche sui perfluorocomposti, sostanze di sintesi note per la loro elevata capacità di trasportare l’ossigeno. Al centro di questi studi c’è il Perftoran, un sostituto artificiale del sangue. «È stato usato per tutelare l’integrità di organi e arti espiantati, disconnessi dalla normale circolazione sanguigna», spiega Canavero, che ha raccontato la sua incredibile avventura scientifica in un libro fresco di stampa, «Il cervello immortale» (Sperling & Kupfer), scritto con Edoardo Rosati, giornalista medico-scientifico e caporedattore di OGGI. «Negli interventi di neurochirurgia si è visto anche che questo composto migliora l’ossigenazione del cervello, garantendo un’eccellente protezione delle strutture cerebrali». La Russia pare insomma seriamente intenzionata a “prestare” il suo Perftoran per agevolare la complessa operazione messa a punto dal medico torinese.